NOVARA - Chiusa anticipatamente lo scorso 12 aprile, a causa dell’emergenza Covid-19, viene riaperta, al Castello Visconteo Sforzesco a Novara, la mostra Divisionismo La rivoluzione della luce.
L’Associazione METS Percorsi d’arte, con l’appoggio della curatrice Annie-Paule Quinsac, si è adoperata per riottenere le opere, in modo da consentire la fruizione della mostra alle oltre trentamila persone che avevano prenotato prima della sua sospensione per il lockdown.
La riapertura è stata possibile dunque grazie alla disponibilità dei prestatori, privati e museali. Su sessantasette opere soltanto sei sono dovute ritornare alla loro sede d’origine per ragioni di conservazione. Tra i dipinti assenti nella mostra DIVISIONISMO Rewind, la monumentale Maternità di Previati, opera estremamente fragile e di difficile movimentazione, che sarà rappresentata da una riproduzione di uguale misura (175,5 x 412,5 cm) collocata all’ingresso, dove si trovava all’inizio della mostra, nell’apparato didattico che spiega la storia e l’importanza dell’opera.
Negli altri cinque casi, invece, si è scelto di far subentrare dipinti che avessero lo stesso peso dei precedenti e potessero illustrare aspetti diversi delle tematiche affrontate in questa esposizione.
Al posto della grande tela di Sottocornola Fuori di porta (Le sorelle), si presenta un capolavoro di Segantini, Petalo di rosa (1890), che in un primo momento l’artista aveva pensato di notificare alla Triennale. La tela illustra un aspetto del simbolismo di Segantini, e la presenza di alcune microfotografie di analisi non invasive, che documentano l’uso dei metalli, permette di introdurre una riflessione sulla sua tecnica polimaterica. L’intero procedimento si coglie in modo più immediato grazie al confronto con il dipinto stesso. Venduta! (1897) di Morbelli, dal linguaggio divisionista raffinato quanto quello di Riflessioni di un affamato di Longoni, dipinto che sostituisce, è stato scelto perché nel corpus di quest’ultimo non esistono altre opere di denuncia che possano avvicinarsi in potenza alla tela divenuta icona del coinvolgimento sociale dell’artista. Venduta!, terzo dipinto dedicato da Morbelli alla prostituzione minorile, è un assoluto capolavoro che traduce un messaggio paragonabile in forza a quello di Longoni, anche se di implicazione morale diversa. La sostituzione di due opere, La processione (1892-1895) e Tramonto (1900-1902), e la necessità di mantenere l’ordine cronologico, hanno conferito alla piccola sezione dedicata a Pellizza da Volpedo un carattere di testimonianza dell’evoluzione dell’artista maggiore di quanto avesse nella versione originale. La piazza di Volpedo (1888), dipinta a Firenze sotto l’influenza di Fattori, è esposta sulla stessa parete di Il ponte (1892 circa), primo tentativo di divisone del colore, e ciò permette di capire l’evoluzione dalla pittura ad impasto al divisionismo. Rimasta identica è la parete centrale dedicata al monumentale Sul fienile (1893-1894), esito maestoso del simbolismo naturalista dell’artista. Sulla parete a sinistra invece permane, a conclusione della presenza di Pellizza in mostra, il paesaggio Nubi di sera sul Curone (1905-1906), preceduto, in contraltare, da Il ritorno dei naufraghi al paese (L’annegato) del 1894 che accentua, in stato d’animo e linguaggio pittorico, l’impatto di Sul Fienile.
Alba domenicale di Morbelli (1915) è stata sostituita con l’opera Per sempre (1906), l’ultima delle due tele dedicate al “mal sottile”, la tubercolosi, flagello che allora falciava esseri giovani con una frequenza tale da tradursi nel morboso fascino ottocentesco del “fior reciso”, celebrato in memorabili poemi, liriche, dipinti e sculture. Proprio in quella tematica il dipinto chiude un’era, ma l’artista evita un pathos scontato grazie alla magia del linguaggio divisionista spinto all’intensità estrema, uno dei più puri esempi del divisionismo di Morbelli in cui le particelle di colore polverizzate sulla tela rendono in vibrazione luminosa la dicotomia eternità della natura - caducità della vita umana.