ROMA - In bilico tra simbolismo e surrealismo, prendendo le mosse dall’incontro con il mondo dell’aviazione e in particolare dell’Aeronautica Militare e rispondendo a certe particolari esigenze di illustrare alcune parti salienti della sua storia, Marcella Mencherini si è lasciata coinvolgere dal fascino del volo, che da sempre ha rappresentato il sogno più proibito dell’uomo.
Ispirandosi all’arte futurista e divisionista con una sua particolare interpretazione, l’artista dà vita a un suo universo onirico e simbolico che si concretizza attraverso immagini complesse ed eleganti, esaltate da una raffinata scelta coloristica.
La mostra, ospitata dal 7 al 23 settembre nell’Ala Brasini del Vittoriano di Roma, propone un percorso di 29 opere - 13 delle quali inedite - che si snoda in due distinte sezioni: Visioni e Aeropittura.
La prima presenta opere che possiamo definire “ritratti di città”, immagini di monumenti-simbolo permettono di cogliere il genius loci proprio di vari luoghi, simboli diversi per natura convivono simultaneamente sulla tela dialogando tra loro in un continuo rimando.
Nella seconda sezione l’artista à un’interpretazione dello spazio inteso non come vuoto pneumatico ma come fluido, come atmosfera, in cui la velocità dell’aereo è la forza che con esso lo fonde in un mirabile dinamismo fatto di spirali, vortici e traiettorie.
La mostra, visitabile dal 7 al 23 settembre 2018, si avvale del patrocinio dell’Aeronautica Militare e dell'Associazione Pionieri dell'Aeronautica.