ROMA – Tornano nelle loro sedi di provenienza, dove sono state concepite e realizzate, le prime 100 opere di un patrimonio di oltre 4,5 milioni custodito nei depositi dei Musei italiani, a fronte di 432 mila esposte.
Il progetto “100 opere tornano a casa“, fortemente voluto dal ministro Dario Franceschini, prende in considerazione le opere attualmente custodite da 14 musei pubblici, da Brera agli Uffizi, dalle Gallerie Nazionali di arte antica Barberini – Corsini ai musei Reali di Torino, che saranno concesse in prestito decennale ai musei di origine, con possibilità di prolungamento del prestito.
Sabato 11 dicembre hanno lasciato Palazzo Barberini a Roma le prime due opere: “Paesaggio con figure” e “Giocatori di carte”, due dipinti ad olio di Salvator Rosa, che hanno raggiunto il Museo nazionale di Matera. Martedì 14 dicembre sarà la volta dell’”Immacolata Concezione tra i santi Pietro e Paolo”, olio su tela di Giovanni Baglione dalla Pinacoteca di Brera a Milano verrà ospitata al palazzo Altieri di Oriolo Romano in provincia di Viterbo.
Il prossimo venerdì 17 dicembre un dipinto e un bronzo del Museo Nazionale Romano si sposteranno al Museo delle navi romane di Nemi e al Museo Archeologico nazionale di Civitavecchia.
Attualmente sono interessate all’iniziativa 3.652 opere censite nella banca dati realizzata dalla Direzione Generale Musei, segnalate da oltre 90 musei statali. Di queste 36 verranno trasferite entro febbraio 2022.
Questa prima fase del progetto è stata l’occasione anche per avviare le operazioni di restauro, per una spesa totale di un milione di euro.
La valorizzazione del progetto prevede, inoltre, la collaborazione con la Rai che, attraverso Rai Doc, realizzerà un nuovo format, composto da un documentario breve e una serie di tredici episodi in presa diretta che saranno trasmessi dalle reti generaliste.
“Questo progetto – ha spiegato Franceschini – restituisce nuova vita a opere d’arte di fatto poco visibili, di artisti più o meno conosciuti, e promuove i musei più piccoli, periferici e meno frequentati. Solo una parte delle opere dei musei statali è attualmente esposta: il resto è custodito nei depositi, da cui proviene la totalità dei dipinti e dei reperti coinvolti in questa iniziativa. Queste cento opere sono soltanto le prime di un progetto a lungo termine che mira a valorizzare l’immenso patrimonio culturale di proprietà dello Stato. Un obiettivo che sarà raggiunto anche attraverso un forte investimento nella digitalizzazione e nella definizione di nuove modalità di fruizione prevedendo nuove collaborazioni come la realizzazione di una serie di documentari insieme alla RAI, che ha anche il merito di rafforzare il legame tra il territorio e l’opera d’arte” – ha concluso il ministro.