ROMA – “Museo delle Navi di Nemi. Nuovi percorsi museologici” è questo il titolo della presentazione del progetto ideato dall’architetto Gabriella Musto del Polo Museale del Lazio.
Il progetto si pone all’interno di una precisa linea del Polo volta a valorizzare non soltanto i contenuti, ma anche i contenitori, cioè gli edifici dei 43 fra musei, istituti e luoghi di cultura che il Polo stesso ha in gestione.
Nel caso di Nemi, l’obiettivo consiste nel recupero della spazialità e fin dove possibile anche degli equilibri concepiti dall’architetto Vittorio Ballio Morpurgo, che progettò il Museo delle Navi Romane, costruito fra il 1934 e il 1940.
Morpurgo (1890-1966), allievo di Gustavo Giovannoni, fu uno dei più raffinati esponenti della scuola romana del razionalismo. L’architetto/ingegnere raggiunse risultati d’eccellenza particolarmente in ambito museologico. Nel 1921 assieme a Giovannoni e a Marcello Piacentini organizzò la Mostra d’arte per il cinquantenario di Roma capitale. Alla metà degli anni trenta Morpurgo realizzò la sistemazione urbana di piazza Augusto Imperatore, la quale comprendeva la teca in vetro e cemento per l’Ara Pacis Augustae, sostituita nel 2003 dal Museo dell’Ara Pacis progettato dall’americano Richard Meier.
Il Museo delle Navi di Nemi, come si evince dal nome, era adibito a conservare e mettere a disposizione del pubblico quel che rimaneva di due grandi navi realizzate al tempo dell’imperatore Caligola (37-41), riportate alla luce fra il 1929 e il 1931. Ironicamente, nella loro nuova sistemazione le navi ebbero vita breve: entrambe sarebbero perite difatti in un incendio del 1944. Dal 1944, il Museo di Nemi divenne sostanzialmente il Museo del contenitore di Vittorio Ballio Morpurgo. Tornato una prima volta in funzione tra il 1953 e il 1962, riaprì definitivamente le porte nel 1988.
Dal maggio 2015 il Museo è in gestione del Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli. Oltre a due modelli in scala ridotta delle navi originali di Caligola, i due corpi rettangolari a doppia serie di archi, uniti da una galleria centrale, accolgono attualmente una sezione archeologica sulla protostoria e una seconda sezione, centrata sugli insediamenti nel territorio lacustre in età repubblicana e imperiale.
Il progetto di recupero si è strutturato in due fasi successive. La prima fase si è svolta attraverso una fitta serie di piccoli interventi di ‘ricucitura’, volti all’eliminazione dei fenomeni di degrado più vistosi. La seconda fase ha puntato a ridefinire gli spazi e i percorsi del Museo, anche attraverso un opportuno progetto di riallestimento. Il risultato è il recupero di un’importante edificio e con esso di un’intera fase del razionalismo italiano in chiave romana.
Vademecum
Orario di visita: tutti i giorni ore 9.00-19.00
Chiusura: il 1 gennaio, il 1 maggio e il 25 dicembre, salvo aperture straordinarie su progetto MiBACT.
Biglietto intero € 3,00, ridotto € 1,50, fatte salve le agevolazioni previste dal regolamento di ingresso ai luoghi della cultura italiani, consultabili nel sito web del MiBACT
Apertura gratis la prima domenica del mese.
Museo Nazionale delle Navi Romane
Via del Tempio di Diana, 13
Tel. +39 06 9398040