ROMA – Dario Franceschini, fresco di nomina al Ministero dei Beni Culturali (ora nuovamente anche del Turismo) sceglie di inaugurare il suo mandato visitando un luogo altamente simbolico: il Museo della Liberazione in via Tasso a Roma.
“Ho scelto anche questa volta di venire qui da ministro della cultura – ha spiegato – in un museo che tra i 6mila musei è quello più simbolico. Un luogo carico di valori e di memoria”. “Qui – ha ricordato il ministro – sono state torturate persone innocenti e antifascisti”. “Lo dico in questo momento storico – ha sottolineato ancora – in cui si tentano di trasformare le paure delle persone in odio. E’ giusto che chi si occupa di cultura cominci da questo museo”.
Dunque Franceschini ha deciso di dar vita a questo nuovo corso del ministero, già ricoperto in passato – dal 2014 al 2018 nei governi guidati rispettivamente da Matteo Renzi prima e Paolo Gentiloni dopo – partendo dai valori dell’antifascismo e del rispetto delle diversità, affinché non vengano più messi in discussione i principi fondamentali “dell’accoglienza e della solidarietà”.
Con la visita di ieri, insomma, Franceschini ha già cominciato a dettare le linee guida che caratterizzeranno il suo mandato. Si punterà non solo alla tutela del patrimonio artistico-culturale, ma anche sugli investimenti, perché quello dei Beni culturali – rammenta Franceschini – “è il ministero economico più importante del paese”, essenziale per il rilancio dell’Italia.
Si riparte dunque dai cosiddetti “Cantieri della cultura”, che proprio lo stesso Franceschini aveva previsto, aumentando i fondi durante la sua azione di governo e che attualmente si aggirano sugli oltre 4 miliardi di euro.
Il ministro dem ha inoltre deciso di riportare nel suo dicastero il settore del turismo, che nel precedente governo giallo-verde era stato invece accorpato all’agricoltura. Obiettivo di Franceschini è puntare su un turismo di qualità che non si limiti solo ai grandi siti, quelli più noti per intenderci, ma che valorizzi anche quelli ritenuti ingiustificatamente minori.
Nella sua scorsa esperienza al Ministero, Franceschini aveva avviato anche l’apertura gratuita dei musei la prima domenica del mese, iniziativa questa rimodulata invece dal ministro uscente Alberto Bonisoli. Tuttavia Franceschini non ha voluto polemizzare su quanto realizzato dal suo predecessore e in un’ottica, come dire, di “pacificazione” ha invece ribadito che “questo governo nasce con uno spirito di coalizione e non di contrapposizione” il cui scopo sarà quello di “fare la sintesi su tutti i temi”.