L’opera è stata restituita al titolare di una nota galleria d'arte di Castelfiorentino (Firenze), dove venne compiuto il furto dell'opera con altri lavori
I pezzi prelevati dal Parco Archeologico sono stati spediti in un pacco accopagnati da una lettera della donna canadese che li aveva trafugati 15 anni fa. “Ho preso un pezzo di storia cristallizzato nel tempo e che in esso ha tanta energia negativa”
Stampe, disegni e bozzetti originali delle locandine di tanti celebri film rubate l'anno scorso nella villa di famiglia a Bagno a Ripoli (Firenze). Tra le locandine figurano quelle di titoli memorabili della cinematografia come "Casablanca", "Via col vento", "Colazione da Tiffany", "Ben Hur", "Quo Vadis" e "Tempi Moderni"
I Carabinieri hanno acquisito le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti all'interno degli scavi archeologici. Direzione del Parco: atto incivile e pericoloso
I militari della compagnia di Castelfranco Veneto sono riusciti a risalire al cinquantenne partendo dal nome della capogruppo che aveva effettuato la prenotazione per la vista al Museo. Il responsabile si è detto disponibile a ripagare il danno all'opera d'arte
Fibule, orecchini, vasi in terracotta, lucerne, sigilli di piombo, frammenti di antichi utensili da cucina, elementi di piombo e bronzo, risalenti al periodo degli insediamenti greci, è parte del bottino recuperato dai Carabinieri
L’opera trafugata, datata al II secolo d.C., era collocata sulla sommità dell'arco di trionfo di Zagarolo (Roma), annesso al palazzo Rospigliosi, sede del museo del giocattolo
Le opere erano state trafugate da ignoti presumibilmente nel periodo compreso tra il 28 febbraio e il 3 marzo 2013 dalla Chiesa di Sant'Ilario Vescovo, sita in Rivergaro (Pc), frazione Rallio di Montechiaro
L’opera era stata trafugata nel 1981 dalla chiesa della Collegiata di Santa Maria Assunta, a Galatone (Lecce), e messa in vendita da un privato presso una casa d'aste in Lussemburgo
La scultura, scoperta alla fine dell'Ottocento nei pressi del sito archeologico di Morgantina, in provincia di Enna, era stata rubata nel giugno del 2017 dal cimitero monumentale di Catania