GERUSALEMME – Con il sollevamento della prima pietra da parte del Patriarca greco ortodosso, del Custode di Terra Santa e del Patriarca Armeno e la loro benedizione, è stato annunciato l’avvio del restauro del pavimento della Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme da parte del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale.
L’intervento è coadiuvato da altre importanti realtà italiane come l’Università La Sapienza di Roma, la ditta Manens – TIFS SpA di Padova, la ditta IG Ingegneria Geotecnica di Torino e il Politecnico di Milano.
Il progetto viene gestito e coordinato in loco dal Common Technical Bureau delle tre Comunità composto dal Dr. Theodosios Mitropoulos, in rappresentanza del Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme, l’architetto Osama Hamdan, in rappresentanza della Custodia di Terra Santa, e l’architetto Ibrahim A. Younan in rappresentanza del Patriarcato Armeno di Gerusalemme.
I lavori – si legge in una nota – “si svolgeranno nel pieno rispetto delle celebrazioni religiose, dei pellegrinaggi e delle visite turistiche, e prevedono eventuali interventi di messa in sicurezza dell’Edicola di Cristo, l’aggiornamento degli impianti elettrici, idrici, meccanici, speciali, antincendio, e – come previsto dall’accordo – la realizzazione del restauro della pavimentazione dell’intera Basilica da parte del CCR, che seguirà i lavori con un gruppo di professionisti e studiosi italiani”.
Il pavimento rappresenta il tessuto connettivo tra le comunità cristiane della basilica: si tratta di una superficie eterogenea e stratificata, che comprende pietre che risalgono all’epoca medievale, lastre di diversi colori aggiunte in epoche successive e inserti di cemento più recenti. Oltre al restauro delle parti esistenti, il Centro si occuperà anche di integrare le parti mancanti e sostituire quelle fortemente degradate.
«Tale complessità e articolazione dell’intervento è frutto di uno studio approfondito e di una presenza in Terra Santa da partedel CCR che risale al 2013 e che ha dovuto affrontare anche le difficoltà legate alla pandemia». – Spiega Sara Abram Segretario Generale del CCR, presente alla cerimonia – «Siamo dunque particolarmente contenti che ora si possa entrare nel vivo del lavoro in questa prestigiosa occasione».