ROMA – Civita di Bagnoregio è stata candidata dal Consiglio Esecutivo della Commissione Nazionale italiana per l’Unesco per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale.
Il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, commentando la decisione odierna, ha affermato: “La candidatura di Civita di Bagnoregio è il giusto riconoscimento della sinergia tra i diversi attori del territorio, tra pubblico e privato, per il conseguimento del primo, importante passo verso l’iscrizione di questo sito straordinario nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Ora è importante che il lavoro condiviso fin qui prosegua fino al raggiungimento del risultato, che premia un paesaggio culturale di enorme valore e bellezza”.
Si tratta del “Paesaggio culturale di Civita di Bagnoregio”, progetto promosso dalla Regione Lazio e dal Comune di Civita di Bagnoregio, cui hanno collaborato il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, attraverso il coordinamento dell’Ufficio Unesco del Segretariato Generale e grazie ai contributi della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale. Ha partecipato attivamente il Comune di Bagnoregio. La candidatura sarà sottoposta, attraverso la Rappresentanza italiana presso l’Unesco, alla valutazione degli organismi consultivi del Comitato del Patrimonio Mondiale. L’esito sarà riportato nei lavori del Comitato nel 2022.
“La candidatura di Civita di Bagnoregio è una bellissima notizia che ci riempie di orgoglio. – Ha dichiarato in una nota il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – Risale al maggio 2015 il nostro primo appello per sostenere la candidatura di Civita a Patrimonio Unesco a cui aderirono migliaia di cittadini e oltre 150 personalità del mondo della cultura, dell’arte e dello spettacolo”.
“Da tempo stiamo lavorando per trasformare il borgo in un simbolo per lo sviluppo intelligente dei territori e di una battaglia politica e civile sulla bellezza perché non ci rassegniamo alla desertificazione delle identità locali. Le tante comunità, i tanti monumenti naturali e artistici, la varietà dei borghi italiani sono tutto quel che rendono unico al mondo il nostro Paese e possono tornare ad essere perno per il suo sviluppo economico e per la sua tenuta sociale solo se riescono a liberare nuove energie. Ma per farlo servono investimenti, eventi culturali, occasioni sociali” – ha concluso Zingaretti.