COPENAGHEN – Si è chiusa oggi la mostra di Ai Weiwei a Copenhagen su decisione dell’artista in segno di protesta contro il governo danese. L’annuncio è stato dato tramite Instagram e diffuso successivamente anche dalla Bbc. Dopo l’annuncio anche il personale della Fondazione Faurschou, che ha ospitato la mostra, ha confermato la chiusura dell’esposizione.
La protesta dell’artista nasce in seguito al provvedimento preso nella giornata di ieri, dal Parlamento, in base al quale potranno essere confiscati beni di valore superiori alle 10mila corone (1.340 euro) ai rifugiati e richiedenti asilo. Le nuove misure allungheranno anche i tempi del ricongiungimento familiare.
L’esposizione dell’artista cinese, dal titolo Ruptures, era stata aperta nel marzo del 2015 e avrebbe dovuto chiudere i battenti il prossimo aprile. Jens Faurschou, proprietario della galleria,esprimendo la propria delusione per la decisione del governo, si è detto solidale e in perfetto accordo con la scelta dell’artista. Parlando alla Bbc, Faurschou ha raccontato che Ai Weiwei era scioccato dalla notizia, quando lo ha chiamato dall’isola greca di Lesbo, dove ha aperto uno studio, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sulla condizione dei rifugiati attraverso l’arte. Infine Faurschou ha aggiunto “questa decisione da un’immagine terribile della Danimarca e dei danesi”.