ROMA – Janet Pavone, artista italo-americana classe 1941, è una muralista, pittrice, insegnante, attivista per i diritti umani che, assieme a colleghi del calibro dell’argentina Cecilia Herrero e del britannico Daniel Hopewell, ha dato vita ad un collettivo artistico che, con Funarte, si è dedicato ai bambini di Managua e di tutto il Nicaragua. Janet Pavone ha anche svolto la sua attività di educatrice con i bambini di Cuba, Spagna, New York e Londra.
Negli anni ’80 la Pavone si era unita alla rivoluzione sandinista in Nicaragua, ovvero gli eventi che determinarono la caduta del dittatore Somoza a partire dal 1979 e portarono alla presa del potere il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale fino al 1990. Venticinque anni dopo aver completato a Quiabù, nella base militare di Estelì. “La Paz del futuro”, il suo murale più famoso e più ammirato, Janet Pavone è stata invitata a tornare in Nicaragua e insieme a Dan Hopewell a restaurare quest’ opera monumentale.
Alla 17° Festa del cinema di Roma, nella sezione Freestyle, il documentario di Francesco Clerici e Luca Previtali dal titolo “La Paz del futuro” mostra, insieme a riprese attuali, materiali di repertorio di Janet Pavone nei primi anni ’80, il suo lavoro di educatrice con i bambini, documentando una vita dedicata a costruire un mondo di pace e libertà attraverso lo strumento dell’arte. Il documentario fa il ritratto di una donna che, osservando ciò che resta di una serie di murales e di una rivoluzione, propone una riflessione sull’arte pubblica, la politica, l’importanza di coltivare la creatività ovunque possibile.
In conferenza stampa Janet Pavone ha sostenuto che fare un murale è più simile all’azione di girare un film, che dipingere un quadro e ha proseguito: “I murales sono un complesso lavoro politico e di collaborazione: non sono né saranno mai una mercanzia. Sono opere concepite per tutti e non appannaggio di pochi, e come tali non possono essere commercializzate al pari delle altre opere d’arte”.
Attivista, artista, madre, moglie, anche a ottant’anni viaggia ancora per il mondo. Il documentario “La Paz del futuro” porta all’attenzione del pubblico una personalità, a torto ancora poco conosciuta, che ha saputo adoperare i muri per unire e non per dividere, attraverso l’arte ha insegnato la condivisione.
Vademecum
Una Produzione: Gaby Rasmperger, Point Nemo, Francesco Clerici, Jon Barrenechea
Coproduzione: Daniel Hopewell
Produttori esecutivi: Jon Barrenechea, Fabio Saitto, Andrea Randazzo, Francesco Clerici
Regia, Montaggio, Sceneggiatura:Francesco Clerici e Luca Previtali
con: Janet Pavone, Jon Barrenechea, Daniel Hopewell, Freddy Hernandez Castro, Sergio Michilini
riprese: Francesco Clerici, Eddy Avendano, Juan Carlos Castellón
Soggetto e trattamento: Jon Barrenechea, Francesco Clerici
Musiche: Veteranos del norte
Montaggio del suono: Mattia Pontremoli
Missaggio del suono: Tommaso Barbaro, FULLCODE
Color correction: Diego Diaz