ROMA – Da Musia a Musja, la J riprende l’iniziale del cognome di Ovidio Jacorossi, l’imprenditore/collezionista che ha deciso di trasformare questo spazio di 1000 metri quadrati in un museo privato, interamente dedicato all’arte contemporanea, da lui stesso presieduto.
Inaugurato il 30 novembre 2017 come spazio polifunzionale e luogo di sperimentazione, accoglie ora la vasta collezione di arte contemporanea di Jacorossi, che spazia dai primi del Novecento a oggi, a cui si affiancheranno, già a partire dal prossimo autunno, attività sempre legate al contemporaneo.
“Con la nascita di Musja – racconta Ovidio Jacorossi – doniamo un nuovo Museo alla città di Roma e a tutto il Paese, mettendo a disposizione della collettività una collezione d’arte che rappresenta il risultato di una lunga storia umana e imprenditoriale. Nella nostra attività abbiamo da sempre considerato centrale il valore della persona e riconosciuto l’importanza della creatività nello sviluppo del potenziale di ogni individuo e di ogni organismo pubblico e privato. Con questa nuova realtà intendiamo offrire un contributo tangibile allo scambio e alla promozione culturale della società di cui tutti facciamo parte”.
Il 23 luglio 2019 lo spazio è stato presentato assieme al progetto The Dark Side, a cura di Danilo Eccher, che si svilupperà in tre differenti momenti espositivi, distribuiti nell’arco di tre anni, e rispettivamente dedicati alla: “Paura del Buio”, “Paura della Solitudine”, “Paura del Tempo”.
La prima fase, che prenderà il via il prossimo 8 ottobre 2019 con l’esposizione mostra The Dark Side – Chi ha paura del buio?, vede il coinvolgimento di tredici tra i più importanti artisti internazionali con grandi installazioni site-specific e opere di grandi dimensioni, alcune provenienti da istituzioni e gallerie, oltre che dalla collezione Jacorossi. Si spazia da maestri come Gregor Schneider, Robert Longo, Hermann Nitsch, Tony Oursler, Christian Boltanski, James Lee Byars, a nuovi protagonisti della scena artistica contemporanea, come Monster Chetwind, Sheela Gowda, Shiota Chiharu. Forte e nutrita è la componente italiana con opere e installazioni di Gino De Dominicis, Gianni Dessì, Flavio Favelli, Monica Bonvicini.
“The Dark Side – spiega Eccher – rappresenta il ‘lato oscuro’ che è in ognuno di noi, gli inciampi reali o presunti della vita che impongono una pausa, una riflessione, che fanno battere il cuore ma, allo stesso tempo, accendono nuove possibilità, nuovi pensieri, nuove prospettive. Si tratta di accedere ad una dimensione buia e oscura che si cerca inutilmente di evitare o nascondere, ma che invece reclama una forte presenza, esige uno sguardo coraggioso. La paura va così domata, controllata, resa partecipe e amica della propria avventura umana, il lato oscuro non va negato o abbandonato, deve essere invece riconosciuto, accettato, coinvolto, vissuto”.
Durante l’inaugurazione della mostra, e con cadenza mensile, nelle sale del museo si svolgerà anche una inedita performance del gruppo “Differenziale Femminile” composto da quattro attrici romane.
La mostra sarà inoltre accompagnata da un catalogo con testi dedicati al tema del buio di Danilo Eccher, del teologo Gianfranco Ravasi, del fisico-teorico Mario Rasetti, dello psichiatra Eugenio Borgna e del filosofo Federico Vercellone. Differenti punti di vista che conferiscono al progetto un orizzonte più ampio rispetto alla sola mostra d’arte.
Musja infine organizzerà una serie di incontri tematici, coordinati da Federico Vercellone, ordinario di Estetica al Dipartimento di Filosofia dell’Università di Torino.
Vademecum
The Dark Side – Chi ha paura del Buio?
A cura di Danilo Eccher
8 ottobre 2019 – 1° marzo 2020
Musja,
Via dei Chiavari 7/9, Roma