Il materiale archeologico, tra cui pezzi pregiati di epoca etrusca e romana, erano esposti nel soggiorno dell'uomo che è stato denunciato dalla Guardia di Finanza per violazione al Codice dei Beni culturali e per ricettazione
La scoperta è avvenuta all'interno di un centro fisioterapico. Sono state denunciate due persone per ricettazione e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato. Tra i pezzi trovati, frammenti di tegole, marmi, vasellame e una preziosa anfora
CROTONE - È stata sgominata una organizzazione di trafficanti di reperti archeologici, nella quale compaiono nomi di avvocati, giudici di pace, medici e farmacisti. Dall’operazione effettuata, denominata "Tempio di Hera", dal nome a cui è intitolato il parco archeologico di Capo Colonna, dove l'organizzazione avrebbe rinvenuto i reperti oggetto del traffico illegale, risultato indagate 35 persone. Sono state inoltre eseguite perquisizioni nei confronti di tutti gli indagati nei loro domicili e negli studi professionali, con la notifica delle informazioni di garanzie emesse dalla Procura della Repubblica di Crotone, che ha coordinato le indagini.
In esposizione una serie di reperti recuperati in campagne di scavo svolte dal 1888 ai nostri giorni, tra cui rare terrecotte con pitture, statuette ex voto, lucerne, ciotole, coppe, piatti, due capitelli, una stele e una cista e oggetti di produzione corinzia del VI sec. a.C.
I preziosi oggetti erano stati esposti, dopo essere stati liberati dai caveau dell'Ufficio corpi di reato del Tribunale di Napoli per la mostra "Il corpo del reato" visitabile fino al 27 agosto del 2017
Sono state rinvenute un'anfora quasi completamente integra e altre parti di reperti di rilevante interesse storico-artistico, appartenenti all'età punico-romana, per un valore che, data l'epoca a cui risalgono, non è possibile quantificare in termini economici
I miliari hanno svolto anche monitoraggi e ricognizioni aeree per la prevenzione e repressione degli scavi clandestini, attività di controllo on-line, delle case d'asta e di verifica degli standard di sicurezza di musei, archivi e biblioteche
Scienziati italiani stanno usando i neutroni per indagare dettagli nascosti e finora sconosciuti in antichi violini italiani e in particolare nel corredo funebre della tomba di Kha del Museo Egizio di Torino
I preziosi oggetti sono stati restituiti dal comandante del Nucleo Tutela Patrimonio culturale, gen. Fabrizio Parrulli, all’ambasciatore messicano Juan Jose Guerra Abud presso la sede diplomatica di Roma
L'AQUILA - Sono stati rinvenuti nei pressi di Campo Imperatore i resti di una chiesa a navata unica con transenna presbiteriale, oltre a una serie di reperti in ceramica e diverse monete risalenti a un periodo compreso tra il XII e il XVII secolo.
La scoperta è avvenuta durante una indagine archeologica sul monte di Sant'Egidio nel Gran Sasso d'Italia. Al momento non si hanno molte altre notizie sul ritrovamento. La ricerca in corso è condotta dall'Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico di Paganica e San Gregorio, realizzata con il contributo della Fondazione Carispaq e con il patrocinio del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga. Questa prima indagine fa parte di un progetto più ampio volto al recupero dell'intero complesso pastorale di Sant'Egidio, promosso dagli Usi Civici di Paganica e San Gregorio.