TIVOLI (ROMA) – Venerdì 16 dicembre alle 17.00 verrà inaugurata presso le Scuderie Estensi di piazza Garibaldi a Tivoli, la mostra a “Etiam periere ruinae: Tivoli denuncia le devastazioni a Palmira” che sarà visitabile per una settimana, fino al 23 dicembre. Si tratta di una esposizione dedicata a Khaled Asaad, direttore del sito archeologico decapitato dai jihadisti nell’agosto del 2015 e rappresenta l’occasione attraverso la quale la città laziale mostra il suo antico legame storico con la città di Palmira. La Regina siriana Zenobia terminò infatti i suoi giorni proprio a Tivoli.
Sono otto gli artisti invitati ad esporre e a denunciare le devastazioni nella città siriana: Annaluce Aglietto, Giovanni di Carpegna Falconieri, Lucio Castagneri, Paolo Garau, Francesco Grizi, Massimiliano Kornmüller, Nino La Barbera, Andrea Tudini.
Spiega l’assessore alla Cultura e al Turismo, Urbano Barberini: “La comunità tiburtina con questa mostra sulla magnifica e martoriata Palmira vuole significare la sua vicinanza allo straziato popolo siriano. Tivoli sempre attenta al recupero e alla valorizzazione delle sue radici e del suo patrimonio culturale non può essere sorda alle grida di dolore che provengono della città sorella Palmira”. L’iniziativa, come ha sottolineato Barberini, vede coinvolti sia volti storici nell’ambito artistico nazionale, sia interessanti novità. L’assessore ha poi aggiunto: Con questa mostra si vuole tenere vivo il ricordo di uno dei siti archeologici patrimonio dell’Unesco, che nel 2015 è stato parzialmente distrutto dallo stato islamico, lasciandoci orfani di meravigliosi reperti archeologici, come un arco di trionfo e delle torri funerarie romane. Non possiamo non rivolgere un pensiero di gratitudine profonda all archeologo martire a cui dedichiamo la mostra. La decapitazione di Khaled Asaad – ha concluso Barberini – è l’annientamento del nemico attraverso l’assassinio della memoria e di chi la difende al costo della vita. Questi atti di orrore vengono condannati da tutta la comunità tiburtina che, profondamente solidale al destino di Palmira, auspica, dopo la recente rioccupazione da parte dell’Isis, il ritorno alla pace e ad una Siria unita”.