FIRENZE – Importanti scoperte archeologiche, relative alla cività etrusca, sono state fatte negli ultimi tempi nei pressi del Mugello. Già nel 2015 era stata riportata alla luce una stele presso il sito etrusco di Poggio Colla, Vicchio di Mugello, da Samuel Miller, studente di Storia del terzo anno alla FUS. La stele, di pietra arenaria, risalente al VI sec a. C. presentava una iscrizione, un probabile testo sacro in lingua etrusca. La stele “era incastonata nelle fondamenta di un tempio monumentale, sepolto sotto terra da più di 2.500 anni. Probabilmente riporta un testo sacro, e si pensa che possa dare importanti informazioni sulle credenze e le divinità di una cultura non ben conosciuta. Ci auguriamo che la sua scoperta ci aiuti a capire meglio anche la lingua etrusca.” Ha spiegato il Professor Warden.
La stele è attualmente studiata presso i laboratori di restauro della Soprintendenza Archeologica della Toscana, a Firenze, a cura di esperti della Scuola di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze. Il testo una volta studiato sarà pubblicato da un noto esperto di lingua etrusca, Rex Wallace, professore di Lettere Classiche presso la University of Massachusetts Amherst.Ma non è tutto. Nelle ultime due stagioni di scavi sono stati scoperti anche quattro bronzetti risalenti al VI secolo, nella zona di quello che un tempo era un tempio sacro. Si pensa che l’apposizione dei bronzetti rappresentasse un simbolo di devozione alla divinità, presumibilmente femminile – e l’interpretazione dell’iscrizione sulla stele potrebbe fornire importanti elementi relativi al culto di tale divinità.
Al progetto Archeologico della Valle del Mugello contribuiscono istituzioni internazionali quali la Southern Methodist University, il Franklin and Marshall College, lo University of Pennsylvania Museum of Archaeology, il Center for the Study of Ancient Italy at The University of Texas di Austin (USA), e la Open University in Gran Bretagna.