ROMA – È stato presentato il 4 aprile a Roma, nella sede del ministero dei Beni culturali, il padiglione Italia alla 15esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, che si terrà dal 28 maggio al 27 novembre prossimi, sotto la direzione di Alejandro Aravena.
Il padiglione si estenderà su una superficie di circa 1.800 metri quadrati alle Tese delle Vergini all’Arsenale e sarà curato da TAMassociati, ovvero da un team composto dagli architetti Massimo Lepore, Raul Pantaleo e Simone Sfriso – vincitori della selezione svolta dal Mibact, che ha contribuito con un finanziamento di 400mila euro.
I curatori hanno spiegato i contenuti e l’allestimento del padiglione, che sarà all’insegna del low cost, del riuso e dell’efficienza. “Non troverete una teoria dell’architettura, abbiamo privilegiato l’azione”, hanno specificato i tre curatori, precisando anche che “vi saranno tre sezioni in cui saranno presentati venti progetti di studi italiani”. Il percorso si aprirà con una rassegna fotografica sull’idea di bene comune in Italia. Proseguirà una “sperimentazione sul campo” e un “invito all’azione”. Saranno inoltre presentati cinque progetti che si realizzeranno a mostra conclusa.
Il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, si è detto molto soddisfatto del lavoro svolto e ha spiegato: “Abbiamo scelto questo progetto perché è quello più vicino al tema generale della Biennale ma anche al lavoro che stiamo conducendo al ministero”. Un lavoro, ha ricordato il titolare di via del Collegio Romano, che è sfociato anche nella “creazione di una nuova Direzione Generale che non si occupa soltanto di arte contemporanea ma anche di periferie urbane”. Franceschini ha anche ricordato che “il Novecento è stato per l’Italia il secolo della battaglia fatta e vinta per la tutela dei nostri centri storici. Abbiamo trascurato il tema delle periferie urbane dove vivono milioni di persone. Questo sia il secolo in cui il nostro Paese vinca la sfida delle periferie urbane. Aree nelle quali è possibile innestare esempi di architettura contemporanea”.
La Direzione generale Arte, Architettura contemporanee e Periferie urbane del ministero affidata a Federica Galloni curerà inoltre un programma di iniziative all’interno del Padiglione Italia che coinvolgerà i neoiscritti di alcune facoltàdi Ingegneria e Architettura (per esempio quelle di Padova, Siracusa, Roma e Mantova). Il Padiglione, hanno infine spiegato i curatori, avrà un costo complessivo che si aggira intorno agli 800mila euro, metà dei quali finanziati dagli sponsor, anche sotto la forma di fornitura dei materiali necessari.
Per il presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, “questa Biennale vuole dirci che l’architettura è partecipe di una grande finalità: dare forma allo spazio comune”. Il tema generale infatti della mostra d’architettura di quest’anno è ”Reporting from the front’‘. La mostra includerà 88 partecipanti provenienti da 37 paesi e sarà affiancata da 62 partecipazioni nazionali e da un numero di eventi collaterali.