AGRIGENTO – La casa-museo di Luigi Pirandello, situata in Persiane con contrada ‘Kaos’, a strapiombo sul mare, al confine tra Agrigento e Porto Empedocle, sta letteralmente cadenzo a pezzi tra crepe, degrado e ruggine. Finestre con il legno marcio, supporti in ferro dei balconi completamente, arrugginiti, crepe sparse un po’ ovunque, per non parlare delle sterpaglie che hanno ormai invaso il cortile. Ma non è finito, manca infatti la segnaletica per guidare turisti e visitatori, non ci sono distributori d’acqua né altri servizi aggiuntivi. Ecco dunque come si mostra la casa- museo dello scrittore, un edificio del Settecento danneggiato da un esplosione e restaurato nel 1952. Oggi abbandonato a se stesso.
L’ultima manutenzione è stata infatti effettuata 15 anni fa. Michele D’Amico del sindacato Cobas/Codir, il più rappresentativo tra il personale della Regione siciliana: ha dichiarato a tal proposito: ”Non è possibile assistere passivamente a quanto sta avvenendo alla casa museo di Luigi Pirandello. Bisogna subito intervenire, si investano immediatamente le risorse per risolvere i problemi. Si può fare leva sui fondi comunitari che ci sono, serve volontà”. “Si vuole far chiudere la casa museo? – aggiunge – Non credo sia questa la soluzione, anzi. Sapendo quali sono i problemi, è necessario agire in modo tempestivo per potenziare un bene siciliano dal valore culturale unico”.