VENEZIA – La mostra, alle Gallerie dell’Accademia, dedicata ad Aldo Manuzio e al rinascimento di Venezia, è attualmente oggetto di una polemica sollevata dal critico d’arte Vittorio Sgarbi e riguarda un dipinto di Parmigianino in esposizione. “Non è un dipinto autentico. Non è un Parmigianino”. Afferma Sgarbi che ne chiede la rimozione dall’esposizione. “Si tratta – dichiara il critico – di una imperfezione grave per chi innalza
il rigore come principio ispiratore del proprio metodo. E fatico a credere che i tre curatori, con altri intransigenti, non abbiano valutato il rischio”.
Sgarbi osserva ancora: “il nome “Franc p” sulla copertina del libro allude a Petrarca, come scrissi, non a Parmigianino. Ho motivati dubbi che non lo sia. Mi fu sottoposto anni fa, quando presiedevo il comitato nazionale per le celebrazioni del quinto centenario della nascita del pittore, e preparavo la monografia nella quale lo pubblicai con qualche imbarazzo e alcune riserve sulla datazione (1526), suggerita da una scritta (postuma) sul retro della tavola.
Si tratta di un’opera non documentata e attribuita solo da una parte della critica, nonostante l’evidenza di insufficienze come l’orecchio a tortellino e le mani legnose e rigide, incomparabili con le finissime del . In ogni caso un’opera, letteralmente, inadeguata fra tanti capolavori di illustri provenienze”.
Infine conclude Sgarbi: “Perché nel dubbio, esternato anche da David Ekserdijan, curatore della mostra di Correggio e Parmigianino alle scuderie del Quirinale (che ha evitato di richiederla), accoglierla in una mostra tanto prestigiosa, favorendone il privato proprietario? I curatori la ritengono, insospettabilmente, autografa? Non ne vedono i palesi difetti, al punto da non manifestare il minimo dubbio?”.
Francesco Mazzola detto il Parmigianino, Ritratto d'uomo con petrarch Venezia, Gallerie dell’accademia