ROMA – Da piccolo disegnava le navi e da grande pensava di fare l’ingegnere navale. E invece è diventato Edward Hopper. Un grande dell’arte del XX secolo raccontato dal documentario “Edward Hopper”. In primo piano, la vita di un artista statunitense che amava i poeti simbolisti, nelle parole di chi lo ha conosciuto, in quelle di chi ha preso spunto dalle sue opere per i suoi film e nelle interviste che ha rilasciato. Il documentario racconta Hopper dalla formazione nella New York School of Illustrating ai viaggi per conoscere l’Europa, in particolare nella Parigi di inizio Novecento, di cui apprezza l’eleganza e il clima e dove resta affascinato dai poeti simbolisti e dalla pittura impressionista che lo segneranno per sempre. Attraverso le parole di chi lo ha conosciuto personalmente, di registi come Alfred Hitchcock e Wim Wenders che si sono ispirati ai suoi quadri, ma anche grazie alle interviste che egli stesso ha rilasciato, vengono così ripercorse le tappe fondamentali della sua vita.
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