ROMA – Una visita esclusiva tra capolavori, tele e ritratti di Edouard Manet: arriva in tv il film-documentario “Manet. Ritratti di vita”, un grande evento che Rai Cultura propone per il ciclo “I maestri della pittura”. Il grande innovatore della pittura della seconda metà dell’Ottocento, talvolta definito in maniera riduttiva il “primo impressionista”, rivive in un film che ne esalta la vocazione alla modernità e l’impulso irrefrenabile alla creazione e alla dissacrazione. Il documentario si sviluppa intorno ai ritratti e ai dipinti più famosi del pittore, raccolti per la prima volta in una mostra che ha messo insieme tele e ritratti provenienti dai maggiori musei di tutto il mondo. I familiari del pittore, le modelle e gli intellettuali parigini, sono gli “attori della contemporaneità” protagonisti di dipinti come “Musica alle Tuilleries”, “Olympia” e “Colazione sull’Erba”, giusto per i citare i più famosi. Raccontano non solo la società parigina alla vigilia di grandi cambiamenti, ma anche la storia, la mentalità e la formazione di Manet, nato in una famiglia alto borghese e cresciuto all’ombra dei grandi pittori europei del passato, pur subendo il fascino di nuove, entusiasmanti tecnologie come la fotografia, fino a fare del contrasto e delle mille sfumature di nero, già esplorate da Velázquez, la sua firma.
Speciale Ai Weiwei
In occasione della prima grande mostra realizzata in Italia dall’artista Ai Weiwei, Rai5 dedica all’evento un documentario. Le opere saranno situate in tutti gli spazi di Palazzo Strozzi, dalla facciata esterna al cortile interno, al Piano Nobile fino alla Strozzina. Il documentario, realizzato da Giosi Mancini per la regia di Andrea Montemaggiori, segue un percorso non lineare attraverso le installazioni imponenti, le sculture e gli oggetti simbolo disseminati nello spazio suggestivo di Palazzo Strozzi. Un racconto che si snoda attraverso le immagini esclusive delle tante opere allestite e disegnano la biografia personale, intensa e travagliata, di Ai Weiwei. Il documentario sottolinea l’incontro tra culture differenti, quella cinese e quella occidentale, in un serrato scambio tra storia antica e storia contemporanea, tra passato e presente, in un luogo simbolo del Rinascimento italiano, rappresentato da Palazzo Strozzi. Dalle biciclette sezionate e assemblate, icone della storia del paese di origine dell’artista, ai ventidue gommoni di salvataggio posti alle finestre esterne, opera simbolo dell’attività di Ai Weiwei. Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della retrospettiva, spiega come è nata l’idea e come Ai Weiwei abbia aderito al progetto di Palazzo Strozzi, in un luogo simbolo del Rinascimento, epoca artistica a cui l’artista si ispira e che reinterpreta nelle sue creazioni. Il titolo della mostra “Ai Weiwei libero” vuole affermare i valori della creatività e della libertà. La retrospettiva è ospitata a Palazzo Strozzi a Firenze, dal 23 settembre al 22 gennaio 2017.