VERONA – Dal 14 al 17 ottobre parte la quattro giorni di ArtVerona I Art Project Fair. La città si trasformerà in un museo a cielo aperto tra espositori, mostre, incontri e numerosi eventi fuori salone. In questa dodicesima edizione saranno 120 le gallerie espositrici, 16 gli spazi indipendenti e 18 le riviste di settore che rappresentano il mondo dell’editoria specializzata. In particolare accanto alla Sezione Moderna e Contemporanea e alla Raw Zone, area che ospita 12 progetti monografici, nasce quest’anno Tangram: una sezione dalla natura dialettica che prevede un dialogo condiviso tra le realtà coinvolte, un’opportunità pensata per supportare la crescita delle giovani gallerie di ricerca, in cui la fiera si fa interlocutore attivo.
La fiera di Verona, sotto la direzione artistica di Andrea Bruciati, superando il classico e semplice concept fieristico, si pone infatti come volano per la promozione e la diffusione dell’arte moderna e contemporanea.
La fiera si distingue per la selezione sempre più affinata di gallerie, per l’attenzione ancora più mirata al mondo del collezionismo e per la forte propensione al talent scouting e al supporto di giovani leve.
Da segnalare anche gli ArtVeronaTalk, che anche quest’anno sono affidati alla guida di Adriana Polveroni, che indagherà scenari, prospettive e passioni che stanno alla base della nascita di una collezione, con una attenzione particolare alla sua declinazione pubblica e allo sviluppo che negli ultimi tempi, specie in Italia, sta connotando questo fenomeno, che vede attribuire al collezionista un ruolo sempre più attivo nel sistema dell’arte tanto da dare vita a Fondazioni legate, a vario titolo, alla propria collezione.
Novità di questa edizione è il plafond complessivo di 190 mila euro messi a disposizione tra premi e fondi di acquisizione per promuovere il sistema dell’arte, attraverso azioni concrete di sostegno e di investimento a favore dell’arte moderna e contemporanea.
Spiega Andrea Bruciati, direttore artistico della manifestazione: “ArtVerona è un progetto che punta sulla diversità e si pone in maniera innovativa rispetto a quanto già presente nel panorama fieristico nazionale. Qualità e Made in Italy sono le due direttrici che ci permettono di creare, ogni anno, una fiera ‘espansa’ in grado di rappresentare una filiera dalla forte identità”.
La manifestazione di anno in anno si sta sempre più trasformando in un hub economico e culturale, che trova nel rapporto tra arte e impresa uno dei suoi tratti più specifici.