ROMA – Inaugurata “Time is Out of Joint”, mostra con cui la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma si presenta al pubblico con un volto e uno spirito nuovo, esiti di un ampio processo di trasformazione, riorganizzazione e riallestimento.
“Time is Out of Joint” non è una semplice mostra, ma un progetto ben più importante e audace, ideato dal direttore della Galleria Nazionale Cristiana Collu, in collaborazione con Sandretto Cincinelli e il Collegio Scientifico della Galleria.
L’intento, ribadito dal direttore in occasione dell’inaugurazione, è quello di superare il classico approccio cronologico alla storia dell’arte e all’allestimento museale, nel tentativo di aprirsi a nuove letture e prospettive, facendo sì che il museo sia sempre più un luogo che va incontro ai visitatori, rendendoli partecipi nella fruizione e non soltanto meri spettatori di un qualcosa di già scritto e immutabile. Massimo Mininni, curatore dell’evento, focalizza ancora di più l’attenzione sulla fruizione museale, ribadendo l’importanza del rapporto con il pubblico.
Lo stesso concetto si ritrova nelle parole del Ministro Dario Franceschini, che è intervenuto ricordando appunto quanto sia necessario per i musei, divenire spazi vitali e di richiamo per visitatori che, seppur interessati ai singoli eventi espositivi, non mostrano lo stesso interesse per le realtà museali. In tale contesto quindi, l’allestimento non cronologico di Time is Out of Joint” si pone, secondo Franceschini, come una “sfida interessante”.
Osservando le modifiche apportate all’intero spazio museale, su progetto degli architetti Massimo Licoccia e Alessandro Maria Liguori, colpisce l’intervento sull’ aspetto architettonico, per cui si è scelto di riportare alla luce l’impianto dell’edificio di Cesare Bazzani del 1911 con le sale aperte l’una nell’altra e in contiguità con i giardini e i cortili, nuovamente aperti al pubblico. Le sale, per un totale di 40, sono divise in 4 settori e le opere coinvolte sono circa 500, tra esse sono presenti prestiti esterni provenienti da musei pubblici e collezioni private; gli artisti sono circa 170.
La nuova concezione spaziale contribuisce ad aumentare il senso di libertà nella fruizione delle opere, allestite secondo una logica che può scatenarne tante altre. Passeggiare per le sale diventa un po’ un gioco fatto di prospettive e punti di vista, opere dell’ottocento dialogano con installazioni dei nostri tempi, Ercole parla con Penone, la linea di Kandinsky dialoga con Ettore Spalletti, Klimt stringe un legame sottile con Duchamp e così via. Le letture possono essere molteplici e vedendo l’allestimento è possibile comprendere le parole di Sandretto Cincinelli, che parla proprio di una “lettura caleidoscopica della storia dell’arte”, quell’arte le cui opere sono, secondo Cristiana Collu, “un mezzo di trasporto che ha a che vedere con la passione”.
Il museo assume un’identità diversa da quella di semplice “contenitore” di opere d’arte, diventa attivo e poliedrico, come accade nel caso del “Museum Beauty Contest”, diretto dall’artista Paco Cao, che ha coinvolto attivamente tutto lo staff del museo, al fine di attribuire il titolo di Miss e Mister Galleria Nazionale Moderna e Contemporanea di Roma, ai quali saranno assegnate varie menzioni d’onore.
In questo nuovo assetto museale, non esistono più moderno e contemporaneo, passato e presente, tutto è in relazione, le opere, le architetture, le persone e lo sguardo si rivolge al futuro, alle tante contaminazioni che si possono creare realizzando un unicum, tra ciò che è stato e ciò che è, poiché lo sguardo dell’arte si pone sempre oltre.
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Vademecum
Time is Out of Joint
11-10-2016 – 15-4-2018
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Viale delle Belle Arti, 131 Roma