FIRENZE – Apre a partire dal 18 ottobre alle Gallerie degli Uffizi, il nuovo percorso nell’ambito del progetto Nuovi Uffizi, che comprende le sale 9-15, interamente dedicate al primo Rinascimento. Le sale espongono i grandi capolavori del Pollaiolo, di Hugo van der Goes, di Domenico Ghirlandaio, insieme a un importante e consistente nucleo di opere di Sandro Botticelli, tra cui in particolare la Primavera e la Nascita di Venere.
I lavori di adeguamento e riallestimento sono stati realizzati con la necessità museografica di rendere più confortevole e fruibile possibile la visita alla collezione di Botticelli. Ha infatti spiegato il Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt: “La disposizione dei dipinti nelle nuove sale di Botticelli è studiata in ragione dei flussi di persone davanti ai capolavori. L’esperienza del visitatore non solo è incomparabilmente migliorata, ma si offre inoltre una lettura critica delle opere: ciascuna esposta in relazione diretta di stile, o di cronologia, o di soggetto con quelle che si trovano nelle vicinanze. Sulle”nuove” pareti non solo viene materialmente illustrata la rete di relazioni culturali e stilistiche tra fiamminghi e fiorentini ben nota alla critica, ma si dà giusta enfasi anche alle opere tarde di Botticelli, mentre le “icone” più celebrate – la Primavera e la Nascita di Venere – acquistano la giusta prospettiva nelle grandi sale, comunicanti anche visivamente”.
Gli ambienti sono stati dunque rinnovati sia da un punto di vista architettonico, impiantistico e museografico. Rinnovata anche l’illuminazione, affidata ad apparecchi di ultima generazione in modo da ottenere una luminosità indiretta diffusa dalle superfici delle volte dipinte, un’illuminazione diretta e continua sulle pareti e luce d’accento sulle sculture, con faretti puntati sugli esemplari più significativi.
Per quel che concerne l’allestimento museografico, questo è stato concepito con l’obiettivo principale di garantire il godimento delle opere anche in presenza di un pubblico molto numeroso, spesso raccolto in gruppi che si accalcano davanti ai dipinti più noti. Nella sala del Pollaiolo, la disposizione delle opere è rimasta pressoché invariata, mentre per la nuova sala Botticelli sono stati individuati due punti focali dove collocare la Primavera e la Nascita di Venere. I due famosissimi capolavori sono stati appositamente distanziati dalle altre opere esposte, in modo di consentire ai visitatori di stazionare con agio davanti ad essi.
Il restauro è stato sostenuto da una donazione liberale da parte della Fondazione non profit Friends of Florence che, in sole sei settimane di sottoscrizioni, è riuscita a raccogliere l’intera cifra necessaria all’illuminazione, all’allestimento delle sale, e ai restauri dei dipinti, anche con donazioni provenienti d’oltreoceano.
La Presidente della Fondazione, Simonetta Brandolini d’Adda ha sottolineato: “L’intervento alle Sale dedicate al Primo Rinascimento, in cui sono esposti i capolavori di Pollaiolo, Botticelli e Hugo Van der Goes, testimonia il grande interesse da parte della nostra Fondazione nei confronti delle Gallerie degli Uffizi e delle opere che vi sono conservate. Dal restauro delle statue nella Loggia dei Lanzi, passando per la Sala della Niobe, la Tribuna e la scultura di Roberto Barni per il XX della Strage di via dei Georgofili, fino a giungere al Gabinetto Disegni e Stampe e al progetto delle Sale del Primo Rinascimento, Friends of Florence dal 1998 è in prima fila a fianco delle istituzioni e della Direzione delle Gallerie degli Uffizi per la tutela e la conservazione di questi capolavori. Non soltanto Sandro Botticelli ma anche Antonio Pollaiolo, con le loro opere di nuovo visibili nelle rinnovate sale, sono forti nell’immaginario collettivo americano e noi di Friends of Florence abbiamo scelto di dedicare questo progetto al 50esimo Anniversario dell’alluvione del 1966, per omaggiare la città di Firenze, per non dimenticarci e per ricordare al mondo che è davvero importante tutelare e conservare la cultura e consegnarla alle generazioni future perché è da qui che si costruisce il domani della nostra società occidentale.”