BIELLA – Il 30 ottobre, a Biella, apre al pubblico la personale di Dario Fo “Darwin. L’universo impossibile narrato da Dario Fo con dipinti e pupazzi”. La città sarà la seconda ad ospitare la mostra dopo Cesenatico, città di adozione del maestro, che sulla riviera romagnola ha trascorso per anni le sue vacanze insieme all’amata moglie Franca Rame, e la prima ad accogliere un evento dedicato al grande Maestro e Premio Nobel per la Letteratura, scomparso lo scorso 13 ottobre.
L’esposizione è allestita nelle sedi di Palazzo Ferrero e Palazzo Gromo Losa al Piazzo. Si tratta di un racconto che vede protagonista il padre dell’evoluzionismo, narrato attraverso 140 opere, con diversi espedienti plastici e cromatici, quindi dipinti, sculture, bassorilievi, figure intagliate. L’allestimento della mostra è stato realizzato con l’impiego della cosiddetta bottega, ovvero una forma organizzata di collaborazione artistica che risale al Rinascimento, di cui hanno fatto parte in questa occasione: Enrico Bartolini, Sara Bellodi, Jessica Borroni, Michela Casiere, Margherita Pigliapochi, Luca Vittorio Toffolon, Jacopo Zerbo.
Fo ha ricostruito, la storia del padre dell’evoluzionismo anche attraverso un libro, è appena uscito, infatti, per Chiarelettere il libro “Darwin. Ma siamo scimmie da parte di padre o di madre?”. Fo ha voluto confrontarsi con un personaggio fondamentale per capire il progresso e la storia dell’uomo. “Ho voluto raccontare la storia delle scoperte che il più grande scienziato ha assicurato al mondo intero. Perché? Perché siamo ignoranti. Siamo in troppi a non sapere da dove veniamo e perché. Troppi hanno contrastato le teorie darwiniane per motivi religiosi, e tuttora ciò avviene. Darwin fa ancora andar fuori dai gangheri chi non crede nella scienza e si rifugia nell’oscurantismo”. Il Premio Nobel dunque non ha rinunciato alla scrittura per narrare la storia di Darwin e ha fatto in modo che questo racconto prendesse forma anche attraverso il linguaggio di tele e pennelli. “Non c’è più differenza per me fra il pitturare, disegnare e raccontare o interpretare un ruolo in scena” ha raccontato il maestro. “E quando, nell’allestire uno spettacolo, mi ritrovo in crisi e non mi riesce di rimediare un ritmo o uno svolgimento consono a quello che vorrei raccontare, l’unica soluzione per me è procurarmi un grande foglio di carta, dei colori, penne e pennelli”.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra Città di Biella e Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e avrà un fine nobile. Dario Fo aveva scelto di mettere in vendita i quadri esposti. Il ricavato alimenterà le attività della Onlus “Il Nobel per i disabili”, che il Maestro ha fondato con il figlio Jacopo, investendo in questo progetto il denaro ricevuto dall’Accademia di Stoccolma, con cui vennero acquistati anche settanta furgoncini per il trasporto dei disabili, distribuiti in tutta Italia.
La mostra sarà visitabile fino all’8 dicembre.