TORINO – L’8 novembre a Torino si terrà l’asta Bolaffi dedicata alle Arti del Novecento. L’asta segna il debutto della celebre casa d’aste in un nuovo percorso storico, nato dall’unione delle competenze di quattro diversi dipartimenti.
In catalogo ci saranno pezzi che hanno segnato la storia del XX secolo, spaziando tra varie arti, dalle serigrafie di Warhol, ai dipinti di Schifano, alle foto di Ghirri, fino alle ceramiche di Picasso. Pittura, grafica, scultura, fotografia d’autore e arti decorative si intrecciano componendo un “affresco” davvero significativo dei vari linguaggi espressivi del secolo breve. Come spiega l’esperto del dipartimento Cristiano Collari “La peculiarità del catalogo è proprio la sua trasversalità”.
Si parte quindi con la fotografia d’autore che vede protagonisti i ritratti dei divi del cinema di Annie Leibovitz e Herb Ritts (Jack Nicholson II, 1988, base 5mila euro), e i paesaggi dei maestri italiani più amati: Gabriele Basilico, Luigi Ghirri, Franco Fontana, Mario Giacomelli, ma anche Mimmo Jodice, Franco Fontana, Gianni Berengo Gardin.
A seguire il capitolo dedicato ai manifesti, con ampio spazio dedicato di disegnatori che nei primi decenni del XX secolo hanno dato vita all’illustrazione pubblicitaria. Sono un esempio Leonetto Cappiello e il suo poster per la Gancia, che va all’asta da 1.500 euro; Marcello Dudovich con uno dei celebri disegni per la Mele, all’incanto da 8 mila euro, ma anche il manifesto della Coppa Perugina (base 3 mila euro) firmato da Federico Seneca.
Tra i top lot una grande tela di ispirazione mitologica dipinta da Adolf Hiremy-Hirschl, dal titolo “Scena di mitologia marina con tritoni e sirene” con base d’asta 25mila euro, due opere di Mario Schifano (ognuna con base 8 mila euro), un ritratto femminile di Renato Guttuso (10 mila euro).
Inoltre spiccano le serigrafie della serie “Ladies and Gentlemen” realizzata da Andy Warhol nel 1975, ma anche i disegni di Alberto Martini e le litografie di Marc Chagall, Joan Miró e Fortunato Depero.
Infine un raro insieme di ceramiche realizzate da Pablo Picasso nella storica fabbrica Madoura di Vallauris, nel Sud della Francia. Delle 633 opere originali riprodotte in tirature da 25 a 500 esemplari con l’assoluta esclusiva di Madoura, Bolaffi ne presenterà trenta. Tra quelle più pregiate ci sono un piatto in terracotta (“Tête de chèvre”, base 8mila euro), due placche rettangolari con volti di donna (base 15mila euro ciascuna) e un vaso dalla tiratura ignota e limitatissima (“Vase deux anses poissons”, base 20mila euro).
E per strizzare l’occhio anche a un pubblico più giovane, tra le curiosità di questa grande asta, anche un pezzo della storia del design industriale e dell’informatica: un modello funzionante dell’Apple Macintosh 128k del 1984, il primo Mac della storia. Nella scocca del computer sono incise le firme dei progettisti capitanati da un giovane Steve Jobs.
Le opere saranno esposte a partire da venerdì 4 novembre, fino al giorno dell’asta, in una mostra aperta al pubblico.