ROMA – Gli artisti sono stati scelti da Cecilia Alemani, curatrice della manifestazione che ha affermato: “Con le loro opere rappresentano modi complementari e distinti di fare arte in Italia oggi. I tre artisti sono nati in Italia tra la metà degli anni ’70 e degli anni ’80 e sono emersi sulla scena artistica nazionale e internazionale nello scorcio di questo nuovo secolo, raggiungendo diversi livelli di notorietà. Le loro opere e i loro linguaggi sono globali – prosegue Alemani – ma intimamente legati alla cultura del nostro Paese. Ho scelto di invitare un numero ridotto di artisti rispetto al passato per allineare il Padiglione Italia agli altri padiglioni nazionali presenti in Biennale. Per questo il mio progetto non cerca di rappresentare uno sguardo completo su tutta l’arte italiana: piuttosto vuole guardare in profondità al lavoro di tre artisti, voci originali che si sono distinte e imposte negli ultimi anni”, sottolinea la curatrice. Spero che questo Padiglione possa proporre un’immagine dell’Italia attuale e cosmopolita, non più vista solo attraverso la lente nostalgica delle generazioni precedenti, ma che guardi al futuro con entusiasmo e con la capacità critica di confrontarsi con nuovi linguaggi e con le esperienze di altre nazioni” – conclude la curatrice.
Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ha invece sottolineato la grande competenza e esperienza internazionale di Cecilia Alemani, mentre Federica Galloni, Direttore Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del Mibact e Commissario del Padiglione Italia ha spiegato come la scelta di annunciare gli artisti con anticipo rispetto alle precedenti edizioni rafforzi ancora una volta il nuovo corso intrapreso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo anche nella gestione delle procedure. “Un’altra novità infatti – ricorda Galloni- riguarda i tempi della nomina del Curatore del Padiglione da parte del Ministro, fortemente voluta dalla Direzione Generale oltre un anno prima rispetto all’inaugurazione della Biennale, al fine di consentire a Curatore e artisti di lavorare con tempi non serrati.”
Per quanto concerne invece il progetto curatoriale e tutti i relativi dettagli verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa dedicata, in programma nei primi mesi del 2017.