TREVISO – I 24.580 manifesti raccolti da Nando Salce e dalla moglie Regina Gregory, per iniziativa del Ministero per i Beni Culturali, che è proprietario della collezione, hanno trovato una collocazione finalmente adeguata in due antichi spazi a Treviso: la Chiesa medievale di Santa Margherita e l’edificio comunicante con la Chiesa di San Gaetano.
I manifesti verranno custoditi in grandi cassettiere tecnologiche nella Chiesa di Santa Margherita. Accanto sono posizionati dei laboratori scientifici indispensabili per la loro conservazione e manutenzione. Questi spazi, come spiegato da Marta Mazza, direttore del nuovo Museo Statale Collezione Salce, non consentono una fruizione pubblica allargata, l’accesso a questo grande deposito, sarà infatti riservato agli studiosi. Tuttavia accedendo al sito www.collezionesalce.beniculturali.it sarà possibile vedere le immagini di tutti i manifesti.
A partire dall’8 aprile 2017 verrà invece aperto al pubblico lo spazio per mostre temporanee del Museo Salce, ricavato dallo storico immobile annesso alla Chiesa di San Gaetano, già Chiesa dei Cavalieri Templari con il titolo di San Giovanni al Tempio. E’ in questi ambienti che saranno accolte le mostre dedicate alla collezione. Ogni quattro mesi verrà illustrata una sezione, un tema o un autore. Per l’apertura degli spazi di San Gaetano è stata prevista la prima di tre successive mostre di un ciclo denominato ”Illustri persuasioni. Capolavori pubblicitari dalla Collezione Salce”. La mostra di apertura sarà dedicata alla ”La Belle Epoque’’, mentre le successive vedranno protagonisti i manifesti del periodo ”Tra le due guerre” e, infine, ”Dal secondo dopoguerra al 1962”.
Nando Salce cominciò a radunare questa incredibile collezione a partire dal 1895, una raccolta destinata a crescere con il tempo al punto che lo stesso Salce non era a completa conoscenza del numero dei pezzi messi assieme. L’inventario effettuato dopo il suo lascito della Collezione al Ministero li ha quantificati in poco meno di 25 mila, il doppio di quanto il collezionista supponesse.
Il direttore del Polo Museale Veneto, Daniele Ferrara, racconta: ”La realizzazione del nuovo Museo Salce, nella sua doppia sede in Santa Margherita e in San Gaetano, ha richiesto un investimento di oltre 6 di euro, interamente garantito dal Ministero per i Beni Culturali. Grazie ad esso, a 55 anni dalla scomparsa del collezionista e dal sua lascito, la Collezione ha trovato una collocazione consona, dopo essere stata ospitata in modo provvisorio in diverse sedi, tra cui i Civici Musei di Treviso”. “Tutti i 24.580 manifesti Salce – continua Ferrara – sono stati catalogati e fotografati e, con l’apertura del Museo, saranno disponibili anche on line. Tappe di un progetto organico che ha consentito di assicurare loro una ”casa” definita e che segna un momento importante per la valorizzazione pubblica di questo immenso, affascinate patrimonio. Che non riguarda solo la storia della comunicazione ma anche quasi un secolo di storia del costume dell’Italia e degli italiani”, conclude il direttore.