FIRENZE – A causa della forte ondata di maltempo che ha colpito da ieri la Toscana, è crollata una porzione delle mura della villa Medicea di Poggio a Caiano, in provincia di Prato e patrimonio dell’Unesco. Il cedimento ha interessato una trentina di metri del muro di contenimento, richiedendo l’intervento dei vigili del fuoco che hanno lavorato fino alle 4 del mattino.
Il direttore del polo museale della Toscana Stefano Casciu, in merito al crollo, ha dichiaro: “Strutture come quelle della villa medicea di Poggio a Caiano hanno problemi loro, ma quanto è accaduto a causa di questo incredibile maltempo era assolutamente imprevedibile”. “I nostri tecnici – ha aggiunto Casciu – sono al lavoro da ore per la messa in sicurezza dell’area e il Mibact ci ha già assicurato che ci sarà il massimo supporto economico per le operazioni di ripristino, che condurremo in collaborazione con la Sovrintendenza sotto cui ricade la tutela del bene”.
Questa mattina la vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni, si è recata nel Comune a Poggio a Caiano (Prato), dove, insieme al sindaco Marco Martini, ha fatto un sopralluogo per fare il punto della situazione.
La Villa medicea, chiamata anche Ambra, è una delle ville medicee più famose e si trova nel comune di Poggio a Caiano (PO). Oggi è di proprietà statale e ospita due nuclei museali: uno degli appartamenti storici (piano terra e primo piano) e il Museo della natura morta (secondo piano).
La villa è forse il migliore esempio di architettura commissionata da Lorenzo il Magnifico, in questo caso a Giuliano da Sangallo verso il 1480. Non a caso si tratta di un edificio privato, in cui sono presenti elementi che fecero poi da modello per gli sviluppi futuri della tipologia delle ville: compenetrazione tra interno ed esterno mediante filtri come le logge, distribuzione simmetrica degli ambienti attorno a una salone centrale (spazio “centrifugo”), posizione dominante nel paesaggio, recupero consapevole di elementi architettonici classici (come la volta a botte e il frontone di tempio ionico in facciata)[1].
La villa è il primo esempio di architettura rinascimentale che fonde la lezione dei classici (in particolare Vitruvio) con elementi caratteristici dell’architettura signorile rurale toscana e altre caratteristiche innovative. Evidente la lezione dell’Alberti, a partire dalla scelta del luogo su cui la villa sorge, fino a giungere alla simmetria e all’armonia delle proporzioni. L’introduzione di una basis villae (la piattaforma sorretta da archi su cui posa l’edificio) è ripresa invece da modelli classici come il tempio di Giove Anxur a Terracina.