Il CAIRO – È stata avviata in Egitto una inchiesta sul danneggiamento della gigantesca statua del faraone Ramses II ritrovata giovedì scorso in un sobborgo alla periferia del Cairo da una squadra di archeologi tedeschi ed egiziani. Il ministero delle Antichità egiziano ha infatti creato una commissione d’inchiesta, formata da professori di Archelogia dell’Università del Cairo, per indagare sul danneggiamento che provocato la rottura della testa del colosso.
È stato lo stesso ministro Khaled al-Anani ad annunciarlo. In particolare la commissione cercherà di scoprire “se la testa della statua di Ramses si è staccata dal resto del corpo per un errore della missione archeologica tedesca-egiziana che l’ha riportata alla luce oppure se la rottura è più antica” così ha spiegato il ministro, escludendo tuttavia che la responsabilità sia da attribuire al team tedesco-egiziano, come hanno ipotizzato alcuni media. “Tutte le statue ritrovate a Matariya non erano integre, poiché sia i templi che le statue dell’area erano state distrutte nelle epoche precedenti e la zona utilizzata come cava”, ha sottolineato il ministro. Nel frattempo la missione congiunta ha concluso tutte le operazioni per estrarre la seconda parte della statua.