FIRENZE – L’episodio si è verificato intorno alle ore 16.35, nella sala 38 degli Uffizi, dove sono esposti l’Ermafrodito e alcuni quadri di scuola francese e toscana del secondo Cinquecento e del primo Seicento. A riferire dell’accaduto è una nota del museo nella si specifica che la lieve infiltrazione di acqua piovana è stata rilevata dall’Assistente di sala che ha provveduto ad informare il Direttore, presente in sede insieme al Funzionario di turno. L’immediato intervento ha scongiurato ogni ipotetico danno alle opere, distando il punto di caduta della goccia 1,45cm dalla più vicina parete.
La Sala -continua la nota – è stata chiusa al pubblico, i quadri tolti dalle pareti e portati nel deposito sicuro del mezzanino settentrionale, e la scultura centrale coperta.
Per la giornata dell’8 maggio è stato programmato un sopralluogo dei tecnici che accederanno al lucernario dal tetto dopo la fine della pioggia – conclude la nota.
“La circostanza verificatasi – commenta Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi, ringraziando di cuore tutti i colleghi coinvolti nell’operazione di salvataggio preventivo – finirà per accelerare i lavori di ristrutturazione della Sala, che nella nuova progettazione del piano nobile della Galleria tornerà a svolgere il ruolo di Ricetto, così come veniva utilizzato questo spazio all’epoca di Cosimo III de’ Medici, con le epigrafi e le sculture antiche riallestite con precisione filologica, secondo le fonti settecentesche.”