Dal rigore e dal fanatismo dell’Inquisizione ai ritratti e alle scene di vita di corte di Velázquez. Nel 1556 sale al trono Filippo Secondo, che sarà un sovrano potentissimo, il cui rigore nell’osservanza della religione cattolica si rifletterà anche sull’espressione artistica spagnola. Sono gli anni di grandi artisti sottomessi e devoti, ma anche di geni ribelli come El Greco, che osa trasgredire le regole della composizione artistica di un’opera religiosa in grandi e affollati quadri carichi di passione, che frappongono uomini tra la figura di Cristo e il Cielo. Dopo Filippo, la Spagna viene guidata da re sempre meno potenti ma più vanitosi e l’arte religiosa lascia lentamente spazio ai ritratti, alle scene di vita di corte, alla rappresentazione della vita quotidiana.
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