MILANO – La mostra Bike Passion. Dagli Album Campari una storia a due ruote ospitata alla Galleria Campari, dopo la chiusura estiva sarà nuovamente visitabile fino al 24 settembre, offrendo ancora la possibilità di addentrarsi in un capitolo affascinante della storia di Campari, brand testimone dei cambiamenti di costume del nostro Paese. Bike Passion racconta, infatti, come in un diario di viaggio, la profonda passione sportiva per alcune delle corse ciclistiche più celebri d’Europa.
Il percorso espostivo, prende avvio da una trentina di fotografie d’epoca custodite negli album degli Archivi Campari. Le immagini ripercorrono l’arco temporale dagli anni Trenta agli anni Sessanta, in cui il marchio Campari ha seguito i ciclisti del calibro di Coppi, Girardengo, Cinelli, Moser, Anquetil, Baldini, Gaul, Magni, nelle ventuno tappe del Giro d’Italia, nelle tappe del Giro dei Tre Mari e in quelle del Gran Premio di Lugano, diventando, da sponsor delle manifestazioni, vero e proprio compagno delle imprese di una delle discipline sportive più onorate al mondo.
Alle fotografie d’epoca si affiancano le grafiche pubblicitarie originali, firmate dal noto illustratore milanese, Franz Marangolo (1912-1995) e da altri autori degli anni Cinquanta e Sessanta, a cui si aggiungono le sorprendenti otto tavole originali dello scultore, illustratore e disegnatore fiorentino Ugo Mochi (1889-1977) che – da massimo esponente dell’arte delle Shadows in Outline – si divertì a illustrare l’evoluzione del mezzo di trasporto più innovativo e popolare del Novecento.
La mostra è arricchita anche da un esemplare storico di questo mezzo, prestato dalle preziose collezioni d’epoca del Museo Nicolis di Verona, che permetterà al visitatore di immergersi ancor più in profondità nella dimensione e nell’evoluzione della bicicletta.
Il viaggio approda infine nel presente dando vita a un dialogo con la contemporaneità, grazie alla collaborazione tra Galleria Campari e Antonio Colombo, collezionista d’arte e Presidente di Cinelli, azienda leader nell’universo delle due ruote e del design ciclistico. Arricchiscono l’esposizione nove biciclette d’artista firmate da designer di fama internazionale: Alchymia, Alberto Biagetti, Sergio Calatroni, Death Spray, Barnaba Fornasetti, Stevie Gee, Max Lamb, Barry McGee, Alessandro Mendini.
Una sezione del percorso espositivo è dedicata al mito della bicicletta nel cinema (in collaborazione con MIC- Museo Interattivo del Cinema di Milano) e nella letteratura.
Sarà quindi possibile scoprirla e riscoprirla non come un semplice mezzo di trasporto ma come un veicolo mutante che racchiude in sé dinamicità e arte, tecnologia e creatività.