PISTOIA – Il 16 settembre 2017 inaugurerà a Pistoia la prima retrospettiva dedicata a Marino Marini che ambisce a situarlo organicamente nella storia della scultura.
“Marino Marini. Passioni visive” è il titolo dell’esposizione a cura di Barbara Cinelli e Flavio Fergonzi ospitata a Palazzo Fabroni. Il percorso espositivo è stato pensato dai curatori in dieci sezioni caratterizzate dal raffronto tra le opere dello scultore pistoiese e quelle di altri grandi del passato o di suoi contemporanei, che daranno conto in maniera esaustiva della ricerca plastica di Marino Marini.
Spiega Maria Teresa Tosi, direttore della Fondazione: “Manca ancora, nella vicenda espositiva e nella letteratura scientifica su Marini, un serio lavoro di contestualizzazione storica e stilistica della sua ricerca di scultore. Lo stato odierno degli studi sembra richiedere questa prospettiva: l’unica che può restituire all’artista la sua posizione di assoluto rilievo nella vicenda del modernismo novecentesco internazionale”. “Di qui è nata l’idea di questa mostra – aggiunge Tosi – che vuole ripercorrere tutte le fasi della creazione artistica del Maestro, dagli anni Venti agli anni Sessanta. Oggetto di indagine sarà soprattutto l’officina di invenzioni plastiche di Marino Marini che verranno poste in relazione diretta, immediatamente percepibile, con i grandi modelli della scultura del ‘900 cui egli ebbe accesso; e, inoltre, con alcuni, scelti esempi di scultura dei secoli passati – dall’antichità egizia a quella greco-arcaica ed etrusca, dalla scultura medievale a quella del Rinascimento e dell’Ottocento – che furono consapevolmente recuperati da lui e dai maggiori scultori della sua generazione”.
La rassegna si avvale di un Comitato scientifico composto dai Curatori e da Philip Rylands, Salvatore Settis, Carlo Sisi e Maria Teresa Tosi. Dopo Pistoia, dal 27 gennaio 2018, la mostra si trasferirà alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia per restarvi fino al 1 maggio 2018.