ROMA – Due guantoni da boxe imbottiti per ammortizzare i colpi, (uno di essi conserva addirittura ancora le impronte delle nocche di chi lo ha indossato) sono stati ritrovati non molto lontano dal Vallo di Adriano, la fortificazione in pietra costruita da Adriano nel II secolo d. C. per segnare il confine tra la barbara Caledonia e la romana Britannia.
I due reperti risalenti al 120 d.C., che di fatto sono strisce di pelle ripiegata più volte, sono venuti alla luce in una caserma di cavalleria romana e risultano molto ben conservati. Gli archeologi li hanno trovati assieme ad altri reperti, beni perlopiù personali e utensili, ma anche spade di legno, conservati sotto un pavimento di cemento costruito dai Romani una trentina d’anni dopo l’abbandono della caserma. Il ripostiglio ha permesso agli oggetti di preservarsi perfettamente in un ambiente povero di ossigeno.
Il pugilato era uno sport molto diffuso ai tempi dei romani. Come documentato da testi antichi era una pratica descritta anche dai Greci, che i Romani riuscirono a perfezionare e utilizzare soprattutto per migliorare le abilità di combattimento.
La scoperta risale alla scorsa estate, ma solo ora la notizia è stata diffusa, visto che a breve i reperti saremo esposti in mostra. Ad aprile 2018 invece ricominceranno gli scavi nella zona.