TOKYO – «Il ricevimento del Praemium Imperiale per la musica del 2018 mi rende non solamente felice ma molto orgoglioso, perché viene dalla famiglia imperiale. Oggi ho incontrato insieme agli altri premiati l’Imperatore e l’Imperatrice, che sono stati estremamente gentili e informati perfettamente della mia attività. Io amo molto il Giappone. Trovo che sia un Paese veramente strepitoso, con una cultura e una disciplina sociale che dovrebbe essere un punto di riferimento per molti Paesi nel mondo. Per cui questo premio acquista un valore ancora più profondo perché viene da una terra che io stimo, che io amo e in cui, dal 1975, ho fatto tanti concerti e tante opere per un pubblico unico e straordinario».È quanto dichiarato dal Maestro Riccardo Muti in occasione della cerimonia di consegna del Praemium Imperiale che si è svolta il 23 ottobre a Tokyo.
Il premio, conferito annualmente dalla Japan Art Association ed equiparato a un Nobel in campo artistico, giunge quest’anno alla 30/a edizione. Riccardo Muti è uno dei cinque vincitori dell’edizione 2018 assieme al belga-francese Pierre Alechinsky per la pittura, alla giapponese Fujiko Nakaya per la scultura e ai francesi Christian de Portzamparc per l’architettura e Catherine Deneuve per il teatro/cinema. I cinque vincitori, ad esclusione di Alechinsky assente per motivi di salute e rappresentato da Michel Draguet, direttore dei Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique, hanno ricevuto, alla presenza del Principe Hitachi, Patrono onorario della Japan Art Association e fratello dell’’Imperatore, un diploma, la medaglia commemorativa e il premio di 15 milioni di yen (circa 115.000 euro).
Alla cerimonia, che si è svolta nello straordinario complesso architettonico del Meiji Kinenkan, erano presenti i Consiglieri internazionali – che presiedono i Comitati di nomina delle candidature – Lamberto Dini per l’Italia, William H. Luers per gli Stati Uniti, Christopher Patten per la Gran Bretagna, Jean-Pierre Raffarin per la Francia e Klaus-Dieter Lehmann per la Germania. Non era presente il Consigliere Yasuhiro Nakasone, centenario ex-Primo ministro giapponese, di cui sono state annunciate le dimissioni insieme a quelle del Consigliere Luers, al quale subentra Caroline Kennedy, che è stata la prima donna ambasciatore degli Stati Uniti in Giappone. Non è stato invece ancora designato chi sostituirà Nakasone.
Durante la cerimonia l’ex-presidente del Consiglio Lamberto Dini ha osservato che nei trent’anni di esistenza di questo prestigioso riconoscimento i premiati sono stati più di 150: “Tutti eminenti artisti di talento, provenienti da un sempre maggior numero di paesi e da continenti diversi, riconosciuti internazionalmente per i risultati conseguiti e che più di altri hanno dato un contributo originale e duraturo per creatività e bellezza d’espressione nel linguaggio delle arti”. Tra i premiati di quest’anno Dini ha citato Riccardo Muti: “Nelle motivazioni della sua scelta è sottolineato – ha detto – che Muti è considerato un ‘maestro tra i maestri’ e che il suo contributo riguardo alle opere di Verdi, in particolare, è di portata storica”.
Per celebrare i 30 anni del Praemium Imperiale la cerimonia è stata preceduta da una speciale udienza dell’Imperatore e dell’Imperatrice del Giappone, e del Principe e della Principessa Hitachi, alla quale sono stati ammessi solamente i Consiglieri e i premiati degli ultimi cinque anni con consorte. Per l’Italia oltre a Muti era presente Giuseppe Penone, insignito del Praemium Imperiale per la scultura nel 2014.
Foto ©The Japan Art Association/The Sankei Shimbun
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