ROMA – Ha preso il via lunedì 12 novembre la campagna nata dalla collaborazione tra la Rai e il Mibac. L’iniziativa “Patrimonio dell’Italia, eredità per il mondo” consiste nella descrizione di 54 siti Unesco d’Italia attraverso cinquantaquattro mini-doc di due minuti ciascuno. Si va dal sito di Castel Del Monte in Puglia a quello della Costiera Amalfitana, dalle Residenze Sabaude in Piemonte alla villa Romana del Casale di Piazza Armerina, dalle Torri di San Gimignano al centro storico di Urbino.
Il programma prevede anche cinque speciali di approfondimento di circa un’ora che verranno trasmessi su Rai Storia dal 26 novembre al 24 dicembre 2018. I mini-doc, in onda su Rai Storia e Rai 3, verranno proposti in una versione da 15 secondi anche sulle altre reti.
L’iniziativa è partita con il racconto di Villa Adriana a Tivoli, del centro storico di San Gimignano dei siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino, dei Sassi e del parco delle chiese rupestri di Matera e dei sacri monti di Piemonte e Lombardia.
Il sottosegretario ai Beni culturali Lucia Borgonzoni, nel corso della presentazione ha specificato: “I siti italiani sono 54 e stiamo lavorando su molte candidature per ampliare questo numero. Stiamo lavorando sul sito del prosecco, su quello dei muretti a secco e su quello dei portici di Bologna. Tra le candidature ci sono anche quelle che non riguardano soltanto l’Italia ma che vengono messe in campo insieme ad altre nazioni, come quella del sistema delle Terme, per noi ci sarà Montecatini”.
Obiettivo di questa campagna. come ricordato dal sottosegretario “è quello di far conoscere il nostro patrimonio che dobbiamo cercare di tutelare in ogni modo. E per tutelarlo dobbiamo essere consci di averlo”. Nel mondo – ha evidenziato ancora Borgognoni – “c’è tanta voglia di Italia. E’ una cosa impressionante. Hanno fame di qualunque cosa riguardi e parli di noi. Su questo fronte potremo lavorare tanto e anche insieme alla Rai”.
Silvia Calandrelli, direttrice di Rai Cultura, sottolineando che la scelta dei mini-doc è “stata condivisa con il Mibac per rendere virale la bellezza”, ha ricordato che si tratta di un lavoro scientificamente rigoroso, auspicando che possa trovare la massima diffusione nelle scuole e nei treni. I mini-doc “sono pensati – ha concluso Calandrelli – anche per rendere possibile la condivisione sugli smartphone e attraverso le piattaforme”.