VENEZIA – Hot Dogs – Cani nell’arte è il titolo dell’incontro che offrirà agli spettatori del Teatrino una ricognizione sulla presenza dei cani nella storia dell’arte, dalla loro comparsa nelle prime rappresentazioni rupestri, fino alle più recenti opere di artisti contemporanei. L’incontro ha avuto una prima edizione al Palais de Tokyo, Parigi, a maggio 2018.
Una speciale conversazione vedrà protagonisti Martin Bethenod, direttore di Palazzo Grassi – Punta della Dogana, e Mark Alizart, scrittore, filosofo e curatore, nato a Londra nel 1975, che ha preso parte al movimento della pop filosofia che associa, appunto, la filosofia a riflessioni sulla cultura pop e sulle nuove tecnologie.
Il cane, nell’analisi contenuta nel volume di Alizart, dal titolo Chiens (2017, Presses Universitaires de France), non è solo il “migliore amico dell’uomo”, ma una sorta di maître à penser, detentore di una gioia di vivere universale e forse custode di verità sulla nostra umanità. La riflessione di Alizart nasce da un’esperienza personale e mira ad approfondire le ragioni per cui il legame tra l’uomo e il cane sia così profondamente radicato.
Il libro ripercorre il ruolo che i cani hanno rivestito nella cultura, dai tempi più remoti ai giorni nostri, e dimostra come già nell’antichità i cani fossero rappresentati in quanto interlocutori privilegiati tra il mondo animale e il mondo umano. Alizart propone una serie di esempi eruditi a partire dalle rappresentazioni divine antropomorfe, come la divinità egizia Anubi (XIII secolo a.C.), per passare alla presenza dei cani all’interno dei racconti biblici, fino ad arrivare alla simbologia offerta dagli studi di Sigmund Freud.
La conversazione con Martin Bethenod darà conto delle rappresentazioni del cane nella storia dell’arte a partire dalle pitture rupestri, risalenti all’8000 a.C. rinvenute in Libia, per poi osservare la rappresentazione della costellazione dei Cani da Caccia offerta dalla carta del cielo elaborata dall’astronomo polacco Johannes Havelius nel 1687 e soffermandosi inoltre anche sulla raffigurazione cinocefala di San Cristoforo (XVII secolo). L’analisi si muove non solo lungo un percorso cronologico, ma valicando anche diversi confini geografici: dalle incisioni di Dürer, al cane sulla scena della Cena a casa di Levi (1573) dipinta dal Veronese, sino al mastino spagnolo ritratto in Las Meninas (1656) da Velázquez. La riflessione approda così ai giorni nostri con le foto in bianco e nero scattate da Peter Hujar (1981), il Poodle di Jeff Koons (1991) e il podenco canario di Pierre Huyghe (2012).
Vademecum
TEATRINO DI PALAZZO GRASSI
San Marco 3260 / Accanto a Palazzo Grassi – Venezia
Incontro in francese con traduzione simultanea in italiano.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
È gradita la presenza dei cani.
Buffet a tema e cocktail bar a cura di chefyouwant.
Una zona dedicata ai cani sarà allestita nel foyer del Teatrino con un piccolo buffet su ciotole.
Tutti gli appuntamenti del Teatrino sono comunicati e costantemente aggiornati sul sito di Palazzo Grassi alla voce “calendario”: www.palazzograssi.it.