TORINO – Ci sono voluti 4 mesi di restauro per far tornare a risplendere la grande pala d’altare della Chiesa di San Filippo Neri a Torino, raffigurante “La Madonna in gloria con il Bambino tra i Santi Giovanni Battista ed Eusebio e i beati Amedeo e Margherita di Savoia”.
L’opera venne realizzata dal pittore Carlo Maratta, in collaborazione con un’équipe di aiuti, all’inizio del XVIII secolo.
“Il restauro – hanno spiegato gli esperti – ha restituito le cromie originali settecentesche al dipinto, eseguito ad olio su tela di lino, che si presentava compromesso nelle coloriture dei personaggi e degli sfondi, per l’alterazione della pellicola pittorica, depositi di sporco organico e prolassi”.
Grazie alle ricerche storico documentarie e alle analisi multispettrali, è stato inoltre possibile ricostruire le fasi storiche che hanno connotato le articolate vicende del dipinto giunto da Roma a Torino.
Il presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia ha dichiarato: “Un altro tassello del nostro patrimonio storico-artistico viene restituito alla collettività in tutta la sua bellezza. Gli interventi di ‘cura’ e valorizzazione della Fondazione, che opera da sempre in sinergia con le altre forze del territorio, toccano in modo capillare il Piemonte e la Valle d’Aosta: dalle cappelle più remote ai ‘gioielli’, come la Chiesa di San Filippo Neri, che ‘brillano’ nel cuore di Torino”.
L’opera è collocata all’interno di un altare di marmi policromi, realizzato da Michelangelo Garove e Antonio Bertola, su commissione e finanziamento del principe di Carignano.
La chiesa di San Filippo è invece l’edificio religioso più esteso della città, oltre ad essere uno dei più ricchi di opere d’arte. La costruzione della chiesa ebbe inizio nel 1675 per volere di Carlo Emanuele II. Ma fu Filippo Juvarra a conferire l’attuale aspetto, lavorandovi tra il 1715 al 1730, dopo un disastroso crollo che aveva investito gran parte dell’edificio.