ROMA – Dopo la mostra “Colosseo. Un’icona”, apre al pubblico dal 21 dicembre 2018 la mostra permanente “Il Colosseo si racconta”, realizzata in collaborazione con l’Istituto Archeologico Germanico di Roma e l’Università degli Studi di Roma Tre.
Attraverso un apparato didattico che si sviluppa lungo le 12 arcate del II livello, il visitatore può ripercorrere la storia e i segreti del monumento più iconico al mondo.
Come spiegato dalla direttrice del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo: “‘Il Colosseo si racconta’ è una prima, importante tappa del ripensamento della visita del monumento. Stiamo studiando percorsi tematici che, attraverso un’efficace segnaletica, valorizzino itinerari significativi”.
La storia del monumento è suddivisa in sette sezioni e si caratterizza per l’esposizione di apparati decorativi in marmo di età imperiale e medioevale, periodo questo in cui l’Anfiteatro venne adibito a spazio per attività commerciali, residenziali e religiose, che ne trasformarono fornici e arcate.
Sono oltre 400 le opere che tracciano le vicende del Colosseo, da quando era luogo di battaglie fino al Novecento. Tra le curiosità che si possono osservare visitando la mostra, anche l’autografo del pittore Hubert Robert, inciso in uno dei pilastri dell’ambulacro, a testimonianza di come durante il Grand Tour il monumento fosse meta irrinunciabile per intellettuali ed artisti. Fa parte dell’esposizione anche l’epigrafe che nel 1926 Mussolini colloca alla base della Croce fatta riposizionare sull’arena, rimossa alcuni anni dopo per completare lo sterro dei sotterranei.
Con l’inizio del nuovo anno verrà pubblicata una nuova guida, a cura di Rossella Rea, nella quale saranno presentati i risultati degli scavi più recenti.