TOLOSA – “Giuditta e Oloferne”, il controverso dipinto, scoperto in una soffitta di Tolosa nel 2014, e attribuito al Merisi nel 2016, verrà messo all’asta a Tolosa nel giugno del 2019.
Lo Stato francese ha infatti rinunciato alla prelazione sull’opera, la cui attribuzione a Caravaggio rimane ad oggi un tema caldo e discusso. Per alcuni studiosi si tratta di un’opera perduta di Caravaggio per oltre 400 anni, per altri esperti (come Mina Gregori) sarebbe invece solo un falso, opera di un copista. Di proprietà dei discendenti di un ufficiale napoleonico il dipinto, presentato al pubblico nel 2016 con la mostra “Intorno a Caravaggio” alla Pinacoteca di Brera di Milano, sarebbe una seconda versione del dipinto conservato nella Galleria nazionale di arte antica di Roma.
Questo secondo dipinto, realizzato dal Merisi a Napoli nella prima decade del Seicento, è stato identificato come il vero Caravaggio andato perduto dall’esperto d’arte parigino Eric Turquin. Sarebbero quattro i documenti, secondo lo studioso, che supporterebbero l’autenticità e la provenienza del dipinto: due lettere del 1607 al duca di Mantova, che descrivono il dipinto; il testamento del 1617 del mercante d’arte e pittore Louis Finson; e un inventario della tenuta di Abraham Vinck, un socio di Finson, eseguito ad Anversa nel 1619.
Turquin ha inoltre spiegato: “Ci sono delle modifiche tra quello che vediamo sia a occhio nudo che con i raggi X e i raggi ultravioletti, e questo dimostra che è il frutto di un processo creativo, con cambiamenti e variazioni. E’ la prova che è un originale”. Ha poi aggiunto: “Abbiamo fatto ricerche per 18 mesi anche con l’ausilio di strumenti a infrarossi, raggi X, lo hanno visto molti storici d’arte specialisti di Caravaggio e la conclusione è stata di autenticità”.
Diversi sono invece gli esperti che indicano proprio Louis Finson come autore anche dell’opera scoperta a Tolosa nel 2014, che tuttavia lo Stato francese ha invece riconosciuto come originale del maestro lombardo e classificato come “Trésor National”.
La decisione di mettere all’asta il dipinto segue dunque la rinuncia della prelazione da parte dello Stato francese. Il mercante francese Marc Labarbe ha annunciato che il dipinto sarà battuto all’asta come opera di Caravaggio nella sua omonima casa d’aste, con una stima record di 150 milioni di euro.
Su ArteMagazine l’argomento dell’attribuzione venne trattato, proprio nel 2016, in un articolo a firma della Dott.ssa Giovanna Sapori, Professore ordinario di Storia dell’arte moderna Università degli studi Roma Tre.