TRENTO – “Prendo questo incarico con molto spirito di responsabilità – ha detto il neo presidente del Mart, Vittorio Sgarbi – consapevole delle peculiarità del Museo e del Trentino. La maggiore autonomia e l’amministrazione fresca ed efficiente di questo territorio, la posizione geografica invidiabile hanno permesso al Mart di essere oggi il museo italiano con l’identità più distinta e la collezione più ricca. Il Mart è nato forte: ha sempre fatto e fa mostre grandi e importanti”.
Sgarbi intende interpretare il proprio ruolo come una possibilità di promozione su ampia scala di un museo che è un’eccellenza nazionale e come tale va promossa: “Ogni cosa che faremo dovrà ridondare in una dimensione nazionale e internazionale”. Investire sulla comunicazione è quindi la prima priorità.
La proposta di Sgarbi al Trentino è di rendere gratuito l’ingresso alle collezioni permanenti che sono un patrimonio pubblico. “Il museo deve essere la casa dei cittadini, una casa aperta sempre, come avviene a Londra e in molti altri luoghi del mondo”. Il biglietto, ha spiegato, può essere legato alle mostre temporanee che hanno costi di gestione, trasporto, organizzazione e promozione. Gli Italiani “dovrebbero frequentare i musei come frequentano i ristoranti”, con continuità. Sui ristoratori e sugli albergatori Sgarbi punta molto: saranno i primi ambasciatori del territorio e del museo di cui potranno acquistare biglietti per i propri ospiti o favorire, con modalità da definire, “una bigliettazione che coinvolga chiunque passi in città e che gli faccia capire che non può mancare la visita al Mart!”.
Il nuovo Presidente, citando Giulio Carlo Argan che indicava Antonio Canova come l’inventore del design, ha ventilato l’idea di una mostra su “Antonio Canova e il moderno”, potendo garantire la collaborazione con la Fondazione Canova di Possagno di cui è presidente.
Doverosa secondo Sgarbi anche una grande mostra di respiro europeo sull’arte degenerata su cui si fonda la cultura artistica del secondo Novecento. “Gli artisti invisi dal nazismo come Picasso, Kandinskij, Braque, Chagall sono stati nobilitati al punto di diventare la conditio sine qua non per l’arte contemporanea come oggi la intendiamo. L’arte contemporanea nasce quando Hitler tenta di ucciderla”. E ancora: una grande mostra sulla storia della fotografia o monografiche su artisti italiani e stranieri. Per gli artisti trentini come Vallorz, Moggioli e Bonazza, Sgarbi suggerisce una sede dedicata, come fu la prima casa del Mart a Palazzo delle Albere a Trento. Centrale continuerà a risultare, secondo Sgarbi, la Casa d’Arte Futurista Depero, seconda sede del Mart.
Al termine dell’incontro, Sgarbi ha voluto visitare gli spazi adiacenti il Mart per informarsi sul progetto urbanistico recentemente condiviso con Università, Comune e Provincia. L’idea di una nuova viabilità pedonale e di rinnovate ipotesi di fruizione cittadina ha convinto il nuovo Presidente: Sgarbi si è dichiarato entusiasta che l’accesso al Museo possa avvenire tramite i giardini Bossi Fedrigotti.