MESTRE – Un viaggio nel tempo che parte dalle immagini dei tatuaggi rinvenuti sulle mummie. E’ quanto propone la rassegna “Tattoo. Storie sulla pelle”, ospitata dal prossimo 5 luglio a M9 – Museo del ‘900 di Mestre.
La pratica del tatuaggio non è mai scomparsa nel corso della storia. Da marchio degli sconfitti nell’antichità (sia schiavi che fuori legge) è stato anche elemento per identificare presunti poteri taumaturgici e curativi. La sua fascinazione è stata ampiamente ripresa nel Settecento, quando i navigatori europei che raggiungono il Sud-est asiatico e l’Oceano Pacifico entrano in contatto con popoli che praticano in maniera estensiva il tatuaggio: la parola “tattoo” ha infatti origine polinesiana. Nell’Ottocento l’antropologo Cesare Lombroso riconduce la condizione dei criminali tatuati a quella dei cosiddetti primitivi, collocando per la prima volta in ambito scientifico questa pratica descritta da viaggiatori e esploratori. Il percorso del tattoo continua nel Novecento, quando nella seconda metà del secolo raggiunge una notevole popolarità e comincia ad essere praticato e interpretato, prima come forma simbolica di ribellione, infine come segno diffuso soprattutto tra i giovani, tanto da diventare un vero e proprio fenomeno di massa.
Il percorso espositivo della mostra ricostruisce dunque l’evoluzione di questa pratica, presentando anche numerose opere di artisti contemporanei internazionali: dal fiammingo Wim Delvoye, che ha tatuato grossi maiali non destinati all’alimentazione, allo spagnolo Santiago Sierra, che ne fa un uso fortemente politico; dall’austriaca Valie Export e la svedese Mary Coble con temi legati al femminismo, all’italiano Fabio Viale con le sculture in marmo di ispirazione classica, ma vistosamente tatuate.
Sono esposte anche fotografie di Catherine Opie, Tobias Zielony, Sergei Vasiliev e tra gli italiani, Plinio Martelli, Oliviero Toscani.
La mostra è affiancata dalle immagini di Tattoo Off, esposizione a cura di Massimiliano Maxx Testa, organizzatore della Venezia International Tattoo Convention, che ha selezionato alcuni tra i più importanti tatuatori internazionali. Numerosi anche gli eventi collaterali per focalizzare come il tatuaggio abbia rotto gli schemi nei quali era stato letto ed interpretato per lungo tempo.
La mostra, visitabile fino al 17 novembre 2019, è corredata da un catalogo pubblicato da SilvanaEditoriale.