ROMA – Celebrato nella capitale per la prima volta, Luca Signorelli affascina per la prodigiosa maestria, che nulla ha da invidiare ai massimi protagonisti del Rinascimento italiano. Michelangelo e Raffaello, esponenti della generazione successiva, per raggiungere le altezze che gli stessi contemporanei a loro riconobbero, s’ispirarono a lui.
Luca Signorelli (Cortona, 1450 ca. -1523), conosciuto soprattutto per gli affreschi della Cappella Nova a Orvieto, ha molto più di cui stupirci e la piccola mostra ai Musei Capitolini, sicuramente da non perdere, si spera sia solo l’ inizio di una continua riscoperta. Non a caso i curatori han fatto precedere questa esposizione a quelle che celebreranno i cinquecento anni della morte di Raffaello, la cui popolarità avrebbe nuovamente offuscato l’opera di questo diamante lasciato in un cassetto.
L’esposizione romana a Palazzo Caffarelli non narra la biografia del grande pittore, ne evidenzia piuttosto alcuni aspetti riguardanti il rapporto dell’artista con Roma che, solo nel 1816 collocò nel Pantheon il ritratto del maestro di Cortona. Attraverso sessanta opere provenienti da collezioni italiane e straniere, molte delle quali per la prima volta esposte, la mostra romana rende evidente il contesto storico-artistico in cui avvenne il primo soggiorno dell’artista nell’urbe, offrendo inedite letture sul legame diretto e indiretto che instaurò con la città dei Papi.
Il percorso in sette sezioni, inizia mostrandoci l’errore commesso dallo stesso Vasari sul volto del Signorelli rappresentato in due persone diverse nei busti di Pietro Tenerani (Museo di Roma) e da Pietro Pierantoni (Musei Capitolini, Protomoteca). I visitatori sono poi accompagnati, attraverso la Roma di Sisto IV e fra Antichità Capitoline, davanti ad alcune miracolose opere Di Luca Signorelli come il Martirio di san Sebastiano (Pinacoteca Comunale di Città di Castello), il Cristo in croce e Maria Maddalena (Galleria degli Uffizi), il tondo di Monaco e la pala di Arcevia. Prosegue all’interno della Cappella Nova di Orvieto, ricostruita attraverso riproduzioni retroilluminate, per giungere davanti a capolavori signorelliani, fra i quali la Vergine col Bambino del Metropolitan Museum of Art di New York e la preziosa tavola di proprietà della principessa Pallavicini. Seguono le sezioni dedicate al soggiorno di Signorelli a Roma sotto il pontefice Leone X (1513-1521) e ai suoi rapporti con Bramante e Michelangelo. A conclusione un capitolo è dedicato alla riscoperta del Maestro tra Otto e Novecento nell’arte, nella letteratura e nel mercato antiquario, con la Flagellazione (Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, Venezia) e la Madonna col Bambino fra quattro santi e angeli (Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo).
La mostra, a cura di Federica Papi e Claudio Parisi Presicce, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Catalogo edito da De Luca Editori d’Arte.
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Vademecum
Luca Signorelli e Roma. Oblio e riscoperte
Musei Capitolini, Sale Espositive di Palazzo Caffarelli
Dal 19 luglio al 3 novembre 2019
Orari:
Tutti i giorni 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora
prima); 24 e 31 dicembre 9.30-14.00; chiusura:1
gennaio, 1 maggio, 25 dicembre
Biglietti:
Biglietto integrato Mostra + Musei Capitolini per i non residenti a Roma: € 16,00 biglietto integrato intero; €14,00 biglietto integrato ridotto Biglietto integrato Mostra + Musei Capitolini per iresidenti a Roma: € 14,00 biglietto integrato intero; €12,00 biglietto integrato ridotto. Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione.
Info mostra Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00);
www.museicapitolini.org; www.museiincomune.it