LONDRA – L’ultima trovata di Banksy è la creazione di un negozio temporaneo a Londra, nel quartiere di Croydon, nella periferia sud della capitale britannica, tra Church Street e Frith Road.
Il negozio ha anche un nome “Gross Domestic Product“, ovvero “Prodotto interno lordo” ed è spuntato improvvisamente in una sola notte. All’interno molte delle sue opere, in vendita, ma solo online. Infatti il negozio non è aperto. Le luci sono accese ma le porte sono chiuse. Come spiega lo stesso artista sul suo profilo di Instagram: “Questo showroom è solo a scopo di visualizzazione. Oggi apro un negozio (anche se le porte in realtà non si aprono). È a Croydon. Probabilmente è meglio vederlo di notte”.
Banksy ha affermato che la motivazione alla base di questa iniziativa è stata “forse la ragione meno poetica per fare arte”. Si tratterebbe infatti di una questione legale. “Una società di biglietti d’auguri sta cercando di appropriarsi del mio nome, in modo da vendere legalmente la loro finta merce a marchio Banksy.”
Insomma l’apertura del negozio, secondo quanto riporta la stampa inglese, servirebbe a tutelare il suo brand.
Mark Stephens, avvocato specializzato in diritti d’autore e fondatore della Design and Artists Copyright Society, nonché consulente legale di Banksy, ha spiegato che “se il titolare di un marchio non lo utilizza, questo può essere trasferito a qualcuno che lo farà.” Stephens ha quindi proposto a Banksy di dare avvio a una propria gamma di prodotti e aprire un negozio come soluzione al problema. L’artista – stando a quanto riportato su “The Guardian” – ha dichiarato che il ricavato dalla vendita delle opere servirà all’acquisto di una nuova nave di salvataggio per migranti in sostituzione a quella confiscata dalle autorità italiane.