NAPOLI – Quale sarebbe la “vita” delle sculture dell’Archeologico di Napoli se scappassero dalle sale del Museo, avventurandosi verso le strade, le piazze e gli angoli più caratteristici di Napoli? Una risposta è nei fotomontaggi realizzati Dario Assisi e Riccardo Maria Cipolla, in esposizione a partire dal prossimo 2 dicembre nella Sala del Toro Farnese del MANN.
Castel dell’Ovo, il lungomare, Piazza del Plebiscito, il Petraio, i vicoli del centro storico, ma anche le pensiline dei bus ed i vagoni della metropolitana sono i luoghi che fanno da sfondo alle statue in fuga. Si potrà quindi incontrare Afrodite accovacciata in vico Lungo Gelso, ammirare la potenza del Toro Farnese in dialogo con un cielo burrascoso, oppure scontrarsi con il Doriforo nella stazione della linea 1 al Museo, o ancora ammirare l’Afrodite di Capua che stende i panni su un balcone.
Non sono esenti da questo intrigante e ironico cortocircuito visivo i capolavori di Canova, in esposizione all’Archeologico in occasione della retrospettiva sul Maestro di Possagno. Per cui la Danzatrice con le mani sui fianchi troverà, in vico san Domenico, un nuovo spazio per una simbolica esibizione, mentre Amore e Pische Stanti si troveranno teneramente abbracciati nel Real Orto Botanico.
“Il nostro progetto – spiegano Dario Assisi e Riccardo Maria Cipolla – nasce dalla volontà di dare vita alle statue del MANN, rendendole vere creature che interagiscono con la realtà. Le sculture divengono persone, che si aggirano per le città, desiderose di scoprirne i misteri, le bellezze e le paure”.
Insomma sorriso e leggerezza sono le chiavi di lettura di questa mostra aperta al pubblico fino al 24 febbraio 2020.