“La mia non è la donna sexy e finta che fotografano gli uomini. La libertà di una donna passa attraverso il suo corpo, che abbia 20 anni o ne abbia 70: e la sua bellezza non è stabilita da nessuno. Io sono solo il tramite per raccontarla”. Così la storica portabandiera della fotografia italiana presenta i suoi nudi di donna “alzando il velo per permettere allo sguardo di vedere proprio là dove altrimenti non si coglierebbe nulla”.
Alla Crumb Gallery di Firenze, creatura di quattro giovani donne con il pallino di organizzare esposizioni tutte al femminile, arriva dal 7 marzo al 7 aprile “Nudo di donna”, la prima mostra di Letizia Battaglia nel capoluogo toscano. Con 23 immagini, formati diversi e molti inediti, la fotografa che raccontò come nessun altro i morti di mafia nella Palermo dilaniata dalla violenza delle cosche, si presenta in un’inconsueta declinazione. «A Firenze, esporrò foto di nudi» spiega. «Perché il corpo della donna? Perché le donne sono belle. Le donne mi piacciono, mi piacciono tutte, mi piace la loro grazia, la loro forza, la loro femminilità e voglio raccontarla questa grazia, questa forza, questa femminilità in un modo diverso da quello cui siamo abituati. Voglio donare alle donne uno sguardo che non sia lo sguardo di un uomo ma lo sguardo di una donna che vede le altre donne per quello che sono. Che non le manipola. Che non le altera. Che non le fruga. Che non le influenza con le sue certezze su quello che dovrebbero essere».
“Utah” Letizia Battaglia
Leica al collo e sigaretta tra le dita, Letizia Battaglia è donna simbolo grazie alla sua stessa vita fuori dagli schemi. Nata negli anni ’30, ha lasciato un marito quando ancora i mariti non si lasciavano, è stata fotografa di cronaca quando ancora le donne erano relegate al gossip e alla superficialità, ha cominciato a lavorare nel 1969 collaborando con il quotidiano comunista “L’ORA” di Palermo di cui, dal 1974 al 1991, ha diretto il team fotografico e fondato l’agenzia “Informazione Fotografica”. Poi si è inventata, nel 91, un bimestrale realizzato da sole donne, “Mezzocielo”. Nella lista delle 1000 donne segnalate per il Nobel per la pace, nominata dal Peace Women Across the Globe, regista, ambientalista, assessore dei Verdi con la giunta di Leoluca Orlando negli anni della Primavera Siciliana, deputata all’Assemblea Regionale Siciliana, editore delle Edizioni della Battaglia, cofondatrice del centro di documentazione “Giuseppe Impastato”. Il New York Times la nomina (unica italiana) tra le 11 donne più rappresentative nel 2017, l’anno in cui realizza il suo sogno inaugurando il Centro Internazionale di Fotografia, presso i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, dove dirige e cura la selezione di mostre e incontri dedicati alla fotografia storica e contemporanea.

“Volevo dare una risposta ad altri anni, ad altri decenni, quando non eravamo padrone del nostro corpo – anche se forse non lo siamo ancora – quando eravamo costrette dentro schemi e canoni. Quando tutto ciò che era falso era anche “per bene” e la lunghezza di una gonna o la scollatura di un vestito erano determinanti per creare una reputazione pessima o buona. Con i miei scatti voglio raccontare una donna vera, senza filtri, e anche senza orpelli e gioielli che nelle mie immagini non ci sono mai, così come non c’è trucco”.
Durante il periodo della mostra, il 23/24/25 marzo al Cinema Odeon Firenze e al Cinema Stensen sarà proiettato Letizia Battaglia – Schooting the Mafia, un film documentario di Kim Longinotto che racconta, con un taglio intimo e privato, la vita e la carriera della fotografa palermitana.
“Nudo di Donna”
Via San Gallo, 191 rosso | 50129 Firenze
orari: giovedì, venerdì e sabato ore 15-19
gli altri giorni su appuntamento – 347 3681894
crumbgalleryfi@gmail.com