In un breve comunicato l’artista scrive: “l’opera rappresenta una delle figure “invisibili” vittima del Covid 19, stretta in un abbraccio “non concesso” a un proprio caro. A fare da cornice all’opera, un luogo abbandonato, proprio come i valori di un epoca già passata”.
Tra gli artisti italiani che operano attraverso pratiche di street art, Manu Invisible è tra i pochissimi realmente interessanti e innovativi. Sardo, da tempo operativo a Milano, qualche giorno fa ha deciso di uscire dalla quarantena dotato di autocertificazione per “comprovate esigenze lavorative”. L’esito di quella pulsione e di quelle comprovate esigenze lavorative è ora visibile su un muro in zona Porta Vittoria, non lontano dall’aeroporto di Linate a Milano. Il dipinto di 7×4 metri rappresenta un abbraccio, quel gesto di tenerezza, amore e conforto tipico degli umani, che non abbiamo potuto fare nei confronti di chi è morto e ancora sta morendo di Covid 19. Un tributo a tutte le vittime dunque, quelle che ci hanno lasciato e quelle rimaste.
Se non ci fossero gli artisti ci rimarrebbe la retorica istituzionale e quella predatoria dei media per comporre nella nostra memoria l’immagine di questo tempo inaspettato e inopportuno, tuttavia da qualche tempo, alcuni artisti hanno scelto lo spazio pubblico come luogo dove rinegoziare i significati condivisi, ovvero i coefficienti sociali che ci uniscono e ci separano, è così che su un muro di un’area dismessa di Milano l’umanità si ritrova laddove dovrebbe perdersi, nell’abbandono distratto del suo senso più profondo.
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