FIRENZE – In occasione del Gran Premio di Formula 1 in Toscana, all’autodromo del Mugello, gli Uffizi propongono una doppia iniziativa che celebra una vera e propria star sportiva di epoca romana: il famosissimo auriga Avilius Teres.
Il Museo prende dunque parte all’evento con un focus sull’epigrafe romana, risalente al secondo secolo d.C., che ha per protagonista il celebre auriga, e con un video in latino, ma con sottotitoli in italiano, che ne illustra i contenuti e racconta la storia del personaggio.
L’epigrafe resterà esposta in una posizione d’onore al secondo piano degli Uffizi, nello spazio tra la sala di Leonardo e quella di Raffaello e Michelangelo, mentre il video sarà pubblicato sabato 12 settembre.
Nel testo dell’epigrafe sono stati trascritti i nomi dei cavalli, con le loro origini e il numero delle vittorie che assicurarono ad Avilius, considerato all’epoca alla stregua di un vero e proprio eroe dai suoi contemporanei. Questi animali provenivano dall’Africa, dalla Spagna, dalla Laconia e dalla Gallia, avevano nomi greci e latini, che alludevano variamente a doti di agilità e prontezza (“Volante”), a qualità fisiche (“Maculato” o “Ricciuto”), alla provenienza geografica (“Egizio” o “Betico”), a celebri personaggi, come Romolo o Dedalo, o a cavalli della mitologia come Pegaso.
Il reperto, un tempo parte di una grande iscrizione monumentale rinvenuta nell’area di Castel S. Angelo, entrò nelle collezioni medicee alla fine del XVII secolo e, dai primi decenni del secolo successivo, fu sistemato nel Ricetto delle Iscrizioni, così detto poiché ospitava il nucleo principale della raccolta epigrafica granducale. Lo stesso spazio dove, simbolicamente, l’opera è esposta in questi giorni.
“La passione per la velocità – commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt – fa parte della natura umana, e la competizione sportiva è un fenomeno sociale antico, con manifestazioni identiche a quelle che vediamo anche oggi negli stadi e nei circuiti di corsa. Stazio, nel libro sesto della sua Tebaide le descrive bene: ‘Il frastuono arriva alle stelle, il cielo trema, e tutti i sedili appaiono vuoti, essendo la folla scattata in piedi’. Così, con il loro antico auriga, gli Uffizi partecipano simbolicamente al Gran Premio della Toscana in Mugello, dove ebbe origine la dinastia dei Medici”.