ROMA – E’ disponibile in streaming su ARTE.TV il docufilm “La rinascita delle pittrici dimenticate”, che vede protagoniste Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana e Artemisia Gentileschi.
Vissute tra il XVI e il XVII secolo, le tre pittrici si ribellarono alla convinzione del loro tempo che rendeva la pratica artistica inaccessibile alle donne, arrivando a ritrarre i reali di Spagna e il Papa, nonché a conquistare l’attenzione di Michelangelo e Van Dyck.
Sottratte all’oblio dalle artiste femministe degli anni Settanta, oggi le tre pittrici sono celebrate nelle mostre dei maggiori musei d’Europa – a Sofonisba Anguissola e Lavinia Fontana è stata di recente dedicata una mostra al Prado di Madrid, mentre Artemisia è ora alla National Gallery di Londra – e vengono finalmente raccontate in questo documentario, diviso in tre parti, che ne ricostruisce la storia e ne analizza le opere, grazie a interviste e i contributi di esperti, storici e studiosi d’arte.
La prima parte del documentario è dedicata a Sofonisba Anguissola (1532-1625). Originaria di Cremona, viene incoraggiata dal padre Amilcare che la fa istruire in casa del pittore lombardo Bernardino Campi: all’epoca infatti le donne non potevano frequentare le botteghe dei pittori, considerati ambienti moralmente non consigliabili. Grazie ai suoi ritratti, ammirati da Michelangelo, Sofonisba diviene pittrice ufficiale alla corte di Spagna, a Madrid. Qui rimane fino agli ultimi anni della sua vita quando raggiunge la Sicilia, dove viene ritratta anche da Antoon Van Dyck.
Vasari ha definito le sue opere meravigliose e i suoi autoritratti potrebbero essere paragonati oggi a fotografie moderne e lei – suggerisce il documentario – non avrebbe davvero nulla da invidiare alle moderne influencer con migliaia di follower.
Il documentario prosegue raccontando la storia della bolognese Lavinia Fontana (1552-1614): soprannominata “la Pontificia pittrice”, dipinge enormi pale d’altare per l’aristocrazia e il clero della Penisola e ritrae perfino il Papa. Il padre, il pittore Prospero Fontana, è il primo a valorizzare il suo talento. Successivamente a farle da agente è il marito, il pittore Paolo Zappi: un’unione non convenzionale per l’epoca, in cui lei dipinge e lui vende. Inoltre è la prima donna nella storia a dipingere dei nudi: soggetti che si credeva potessero sconvolgere la mente femminile.
Un tema che diventa invece ricorrente nelle opere della romana Artemisia Gentileschi (1593-c. 1652), cui è dedicata l’ultima parte del documentario in streaming su Arte. Figlia del pittore Orazio Gentileschi, amico di Caravaggio, cresce in un ambiente prettamente maschile come era quello della Roma del tempo. Artemisia, vittima di uno stupro, usa la pittura come sfogo, popolando le sue tele di potenti nudi femminili, martiri e vendicatrici bibliche, accentuando il drammatico realismo caravaggesco. Il suo talento la mette presto in competizione con i suoi contemporanei maschili: la pittrice diventa simbolo della lotta contro l’autorità artistica e la mancanza di libertà per le donne, arrivando a dirigere una sua bottega.
Il link per vedere il docufilm fino al 18/12/2020
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