ODESSA – Si intitola Моє серце пусте, як дзеркало – одеський епізод (Il mio cuore è vuoto come uno specchio – Episodio di Odessa) il progetto di Gian Maria Tosatti, a cura di Kateryna Filyuk e Alessandra Troncone, realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (7. Edizione, 2019), programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e presentato da The Blank Contemporary Art (Bergamo) e Izolyatsia Platform for Cultural Initiatives (Kiev).
Si tratta di un progetto articolato che assorbe l’attuale ricerca di Gian Maria Tosatti (Roma, 1980) sulla crisi della democrazia e la conseguente scomparsa della civiltà occidentale. Nel 2018 l’artista ha iniziato un pellegrinaggio in giro per il mondo che lo ha portato in diverse città e paesi con l’obiettivo di ritrarre la complessità del loro stato attuale. L’Episodio di Odessa – che arriva dopo gli episodi di Catania, Riga e Cape Town – è l’installazione che Tosatti ha sviluppato dopo un lungo periodo passato in Ucraina.
Nel 1986 l’Ucraina ha affrontato il dramma di Chernobyl con la realistica possibilità dell’estinzione della razza umana. Attualmente Chernobyl assomiglia a un antico portale che immette nel misterioso tempio di un oracolo, un luogo che può mostrare il futuro, un’immagine del mondo senza l’uomo.
“Questa conoscenza, questo senso della scomparsa – spiega l’artista – è qualcosa di profondamente radicato, una sorta di strano, inquietante dono che è stato dato all’intero paese e ai suoi cittadini. In molte città o villaggi si può chiaramente percepire un flusso del tempo difettoso. Il tempo sembra scorrere più lento che in ogni altro posto o uscire al di fuori dei suoi meccanismi. Odessa sembra un pezzo di terra alla deriva del tempo. Camminando attraverso i campi alla periferia della città si ha la sensazione non essere in un altrove, ma in “altroquando”. E il lago Kuyalnyk sembra un luogo dove il tempo – la più importante invenzione dell’uomo – non ha più senso.
In questo momento incerto, ogni giorno e ovunque nel mondo stiamo affrontando lo stesso senso di precarietà che qui a Odessa è stabile e perpetuo.”
L’intervento che l’artista realizzerà sul lago Kuyalnyk a Odessa (14 dicembre 2020 – 15 gennaio 2021) ha il valore di una profezia, una visione del mondo dopo la fine della storia umana. L’Episodio di Odessa è una delle due parti del progetto Dittico del Trauma che a sua volta è una delle sezioni in cui sono divisi i capitoli del più ampio progetto Il mio cuore è vuoto come uno specchio.
L’intervento che completa il dittico è l’Episodio di Istanbul che sarà presentato a maggio 2021. Il partner locale dell’episodio turco è DEPO e i curatori sono Devrim Kadirbeyoglu e Antonello Tolve.