SARZANA (SP) – Con la grande mostra “Early artist known as BANKSY. 2002 2007 prints selection” riapre al pubblico la Fortezza Firmafede di Sarzana.
Un’eposizione che è segno di speranza e di ripartenza
“Una bella iniziativa – afferma il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – dedicata a uno dei più importanti artisti della scena contemporanea internazionale, che porta a Sarzana riproduzioni in serigrafia di alcune tra le opere più note e aiutano a comprendere il fenomeno Banksy nei suoi caratteri originali. Ringrazio l’Associazione culturale Metamorfosi e il Comune di Sarzana che hanno reso possibile questo evento in un momento molto difficile per la cultura: è davvero un regalo per tutti e un segno di speranza”.
Viene esposto nel complesso mediceo della Cittadella un corpus di serigrafie originali su carta, realizzate da Banksy tra il 2002 e il 2007, e considerate dallo stesso artista come tracce fondamentali per diffondere i suoi messaggi etici.
“Le opere di Banksy – sottolinea il sindaco di Sarzana Cristina Ponzanelli – lanciano messaggi forti, disarmanti, provocatori, talvolta sovversivi, ma sempre centrati su un obiettivo comunicativo chiaro, diretto e senza filtri. Rappresentano ormai segni distintivi di spazi urbani che sono divenuti luoghi di riflessione, set privilegiati per la messa in scena di uno spettacolo ideale di immagini e di colori potenti che non passano mai inosservati, e che per questo sono capaci di sprigionare bellezza e generare emozioni”.
Questa mostra rappresenta un segno di speranza e di ripartenza per tutti, in particolare per Sarzana che – come evidenzia ancora il sindaco – “non si arrende e riparte dalla cultura, dalla riapertura di uno dei suoi simboli storici come la Fortezza Firmafede e proprio da uno degli artisti più forti ed espressivi del panorama globale”.
Una mostra essenziale ma ben definita
L’esposizione – spiega Stefano Antonelli, co-curatore con Gianluca Marziani – rappresenta “un piccolo prontuario di facile accesso che fa da indice d’orientamento, una bussola espositiva con cui varcare la prima soglia e introdursi nel complesso immaginario di un artista chiamato Banksy”. “Le serigrafie esposte – aggiunge Marziani – costituiscono lo scheletro di una mostra essenziale ma ben definita nel modello espositivo. Sono 22 immagini basilari che, dal 2002 al 2007, ridanno i punti nodali, le ossessioni e le urgenze tematiche dietro le varie operazioni di antagonismo urbano”.
Il percorso espositivo comprende opere iconiche come Girl with Balloon, serigrafia su carta del 2004–05, votata in un sondaggio promosso da Samsung nel 2017 come l’opera più amata dai britannici, e Love is in the Air, che riproduce lo stencil realizzato nel 2003 a Gerusalemme sul muro costruito per separare israeliani e palestinesi nell’area della West Bank. Presenti anche opere fondamentali come Love Rat, Gangsta Rat e Get out while you can, tutte del 2004, che vedono dei ratti protagonisti della scena sociale contemporanea, confermandol’attenzione di Banksy per gli animali, visti – spiega Marziani – come “soggetti privilegiati, membri di una comunità aperta che rappresenta l’ingenuità istintiva, l’anarchia innata, la libertà di gridare ciò che gli esseri umani hanno perduto sotto il peso dell’anestesia sociale”.
Anche in Laughnow (2003) il primate è infatti utilizzato per testimoniare l’arroganza dell’uomo nei confronti di altre specie viventi, mentre inMonkey Queen (2003) è addirittura la Regina Elisabetta II ad essere rappresentata con il volto da scimmia. Seguono Happy Choppers serigrafia su carta del 2003, CND Soldiers, lo stencil che Banksy ha realizzato nei pressi del Parlamento britannico nel 2003, e Bomb Love dove su uno sfondo rosa pop, una bambina abbraccia una bomba come se stesse abbracciando un orsacchiotto.
A chiudere il percorso un’infografica sulla cronologia dell’artista e ampie schede analitiche su tutte le opere, che permette al visitatore di addentrarsi nell’universo Bansky.
“La storia della terra di Sarzana – commenta Pietro Folena, presidente di MetaMorfosi – combattuta fra pisani, fiorentini, genovesi, è murata nelle pietre della Fortezza Firmafede. Nel sito dove si muovevano i soldati, armati pesantemente, per difendere la città e il territorio, sono esposte le icone pacifiste, contro l’uso delle armi che fa il Potere, quelle ambientaliste, quelle per i diritti civili. Questo dialogo tra il Rinascimento e l’arte urbana più trasgressiva produce pensiero, suscita emozioni. Offriamo un‘occasione da non perdere”.
La mostra resterà aperta fino al 6 giugno 2021.
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Vademecum
Nel rispetto delle prescrizioni dettate dall’emergenza pandemica:
ORARIO DI APERTURA per le prime 2 settimane (dal 2 al 12 febbraio) dalle ore
10 alle ore 19 dal lunedì al venerdì;
BIGLIETTO, compreso ingresso alla porzione visitabile della Fortezza Firmafe- de: intero € 12; ridotto € 8 (bambini e giovani tra i 7 e i 25 anni, diversamente abili, cittadini residenti a Sarzana, militari, insegnanti, dipendenti MiBACT, cittadini oltre i 65 anni);
INGRESSO GRATUITO: giornalisti accreditati, tesserati ICOM, accompagnatori diversamente abili, dipendenti MiBACT, guide turistiche, bambini sotto i 6 anni di età;
L’INGRESSO sarà CONTINGENTATO (max 25 persone ogni 15 minuti) e la visita nel pieno rispetto delle normative anticontagio;
È caldamente consigliata la prenotazione online al sito: https://www.livetic- ket.it/banksysarzana
In caso di disponibilità sarà consentito l’accesso con biglietto ‘open’ senza prenotazione, acquistabile direttamente in Fortezza Firmafede.
La mostra è l’esito di un progetto scientifico, analitico e critico indipendente. L’artista conosciuto come Banksy non è coinvolto nel progetto espositivo, pur essendone stato informato.